Prevenire e conoscere il fenomeno del revenge porn: il Garante della Privacy ha aperto una pagina dedicata al tema sul proprio sito web
Una pagina dedicata al revenge porn, che sarà aggiornata in caso di evoluzione tecnologiche e normativa, per sensibilizzare i genitori sul tema e fare in modo che il fenomeno si possa prevenire. Il Garante per la protezione dei dati personali, o Garante della Privacy ha attuato anche un servizio di segnalazione online.
Che cos’è il revenge porn
Si definisce revenge porn quella pratica che consiste nella diffusione, invio, cessione e consegna, da parte di chi ha realizzato il materiale e senza il consenso del diretto interessato, di immagini e video con un contenuto sessualmente esplicito, che erano destinati a rimanere privati e non diffusi. SI parla di “revenge” proprio perché spesso, il movente di tale azione, consiste nel desiderio di vendetta, per denigrare pubblicamente una persona, molestarla o bullizzarla. Si tratta dunque di una attività che può avere effetti psicologici devastanti, soprattutto sui più giovani. Per questo, spiega il Garante, è necessario conoscere e prevenire il fenomeno.
Alcune indicazioni per prevenire il revenge porn
Il primo consiglio che il Garante della Provacy fornisce agli utenti è quello di proteggere sempre i propri dati. Spesso accade che i dati personali vengano immessi dagli stessi interessati nel circuito di messaggistica e social media, sfuggendo così ogni controllo e rendendone impossibile la cancellazione una volta diffusi. Per questo bisogna fare ricorso a piccole accortezze, come quella di utilizzare password che proteggano i propri file sensibili, sistemi di crittografia, utilizzo di sistemi antivirus per proteggere i dispositivi elettronici.
Protezione dati altrui e attenzione ai minori
Oltre a proteggere i propri dati, spiega il Garante, ognuno può fare la sua parte per proteggere anche i dati degli altri. Per esempio se si ricevono immagini o video di contenuto sessuale esplicito che riguarda altre persone, è necessario non diffonderle, cancellarle e, eventualmente, fare una segnalazione alla Polizia postale. Attenzione particolare, poi, va rivolta ai minori, che spesso sono vittime del revenge porn. I genitori devono dunque evitare che i bambini piccoli utilizzino dispositivi tecnologici e devono monitorare il comportamento online dei propri figli.
Prevenire il fenomeno di revenge porn
Un altro consiglio importante che fornisce il Garante della Privacy è quello di prevenire la diffusione, da parte di terzi, di proprie immagini o foto private. Nel caso in cui si abbia un fondato timore che immagini a contenuto sessualmente esplicito possano essere state diffuse senza il proprio consenso, è possibile presentare una segnalazione al Garante stesso. Per farlo è possibile utilizzare l’apposito form reso disponibile nel sito istituzionale dell’Autorità, in cui dovranno essere indicate le piattaforme di condivisione di contenuti attraverso le quali si teme la diffusione, nonché le ragioni del timore sulla diffusione dei contenuti.
Il lavoro del Garante
Dovranno poi essere trasmesse all’Autorità le immagini o i contenuti sessualmente espliciti dalla cui divulgazione ci si intenda tutelare. Il Garante adotterà un provvedimento, che sarà notificato alle piattaforme coinvolte nel tentativo di contrastare la diffusione. Questo strumento può essere utilizzato non solo dagli adulti, ma anche dai minori.
Un’altra iniziativa su revenge porn
A novembre scorso Motorola, azienda leader del settore mobile, lancia oggi NonMiViolare, un importante progetto di education sull’uso responsabile dello smartphone contro il revenge porn, in collaborazione con Telefono Rosa e alcune associazioni sportive: AC Monza, Pallacanestro Varese e UYBA Volley. Telefono Rosa e Motorola hanno rilevato un gap di comunicazione nei confronti dei giovani sul revenge porn e da qui nasce l’esigenza di una campagna che possa raggiungere i ragazzi in modo efficace, studiata insieme alle squadre sportive, di cui Motorola è sponsor.