Dopo avere ucciso il gatto, Antonio Tiberi è stato condannato a una sanzione pecuniaria di 4.000 euro. Il ciclista: “Un gesto stupido e irresponsabile”.
È polemica sul ciclista Antonio Tiberi, 21 anni, per avere ucciso un gatto nella Repubblica di San Marino. A comunicarlo è stato il quotidiano “Corriere della Sera“. Il giovane sportivo nato a Frosinone, nel Lazio, ma residente nel piccolo Stato al confine tra Emilia-Romagna e Marche per ragioni fiscali, ha sparato al felino domestico per provare una carabina. Dopo essere stato colpito alla testa, l’animale di Pedini Amati, ministro per il Turismo della Repubblica di San Marino, è morto sul colpo. Anche se i fatti sono avvenuti lo scorso anno, oggi Antonio Tiberi è stato condannato a pagare una sanzione pecuniaria di 4.000 euro.
“Sono profondamente pentito di quanto è successo. Sparare al gatto è stato un gesto tremendamente stupido e irresponsabile, della cui gravità e pericolosità mi sono reso conto solo a posteriori. Non voglio trovare nessun tipo di scusa, di “se” o di “ma”, per commentare. Accetto, con senso di responsabilità e pentimento, le conseguenze e il biasimo per il mio gesto“, ha scritto sui social il giovane ciclista.
Che poi ha aggiunto: “Credo sia altresì doveroso non limitarmi alle sole scuse, ma attivarmi anche con i fatti. Ho deciso pertanto di fare una donazione economica basata sui premi di cui beneficerò nella stagione corrente ad alcune associazioni del territorio di San Marino che si prendono cura dei gatti randagi, nella cui scelta vorrei collaborare con il Governo. Inoltre, vorrei scegliere una di queste associazioni e spendere un po’ del mio tempo libero per dare una mano anche fattivamente“.