Su Rai 3 un’inchiesta del programma “Report” ha indagato sui maiali italiani destinati al Prosciutto di Parma. Ecco cosa ha scoperto la giornalista Giulia Innocenzi.
Maiali morti in putrefazione, suini in gabbie cosparse di veleno per topi, e scrofe e verri soliti mangiare pastoni realizzati con acqua ossigenata. Sono alcune delle immagini dell’inchiesta “Che porci!” di Giulia Innocenzi per “Report“. Dopo avere raccolto documenti e video su diversi allevamenti intensivi tra Emilia-Romagna e Lombardia, le telecamere della trasmissione giornalistica di Rai 3 hanno mostrato un vero e proprio film dell’orrore. Sì, perché questi animali, oltre a essere detenuti in condizioni inaccettabili, si trasformano nei salumi dell’eccellenza del Made in Italy.
A verificare il Disciplinare di Produzione dei quasi 3.600 allevamenti del Circuito DOP del Prosciutto di Parma è il CSQA – cioè l’Ente certificatore più grande del nostro Paese – dopo avere assunto l’incarico a gennaio 2020. A febbraio 2022, però, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali aveva sospeso l’organismo orientato più ad assecondare le esigenze di filiera che a garantire la conformità al Disciplinare di Produzione. Eppure, a dicembre 2022, l’ennesimo colpo di scena: il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste aveva riaffidato l’incarico al CSQA per i prossimi tre anni.
Le carcasse dei maiali morti in allevamento per questioni di biosicurezza andrebbero chiuse in un contenitore refrigerato. Le immagini di @LC4A mostrano una carcassa lasciata fuori per 3 giorni di fila. Segui #Report ora su #Rai3👇https://t.co/ncB8yhNcVj pic.twitter.com/EVlsMMMnaP
— Report (@reportrai3) May 29, 2023
“Report”, l’inchiesta choc sui maiali destinati al Prosciutto di Parma: i dettagli
L’inchiesta di “Report” sui maiali italiani destinati al Prosciutto di Parma ha scatenato l’indignazione di ambientalisti, animalisti e consumatori. Dopo avere visitato un allevamento intensivo di Cremona, in Lombardia, con suini circondati da veleno per topi, lo staff di “Last Chance for Animals” ha spedito le immagini choccanti alla trasmissione giornalistica di Rai 3. Il pericoloso rodenticida – anziché essere messo in contenitori accessibili solo ai ratti – viene cosparso sia lungo i corridoi del capannone sia all’interno delle gabbie delle scrofe. Proprio per questo i maiali destinati al Prosciutto di Parma potrebbero ingerire le sostanze tossiche con pericolose conseguenze sulla salute.
A Mantova, sempre in Lombardia, invece, la giornalista Giulia Innocenzi ha documentato scrofe e verri soliti mangiare pastoni a base di acqua ossigenata. Ma quali effetti può avere il perossido di idrogeno sul corpo dei suini? Secondo Marco Martinelli, chimico della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, non ci sono dubbi: “Tutto ciò che è ossidante è rischioso. A essere colpito è soprattutto il tratto gastro-esofageo suscettibile di formazioni tumorali o infiammazioni“.
Intanto, in attesa di una vera regolamentazione a tutela del benessere animale e di una rivoluzione alimentare con cibi più sostenibili, la soluzione ideale resta la trasformazione degli allevamenti intensivi in santuari per cuccioli feriti, maltrattati o malati.
L’acqua ossigenata fa reazione e
Pietro decide di portare questo video al capo dei veterinari. I Nas si presentano nell’allevamento e chiedono all’operaio presente a cosa serva l’acqua ossigenata, e lui risponde che è “utilizzata per la disinfezione dei box #Report pic.twitter.com/cne23aBEOo— Report (@reportrai3) May 29, 2023