Tre le tematiche principali: giustizia, eutanasia legale e cannabis. Quasi sette milioni le firme raccolte complessivamente.
Referendum, gli italiani potrebbero essere presto chiamati a decidere su tre tematiche molto importanti. Tutto dipenderà, però, dalla decisione della Corte Costituzionale, che domani valuterà l’ammissibilità dei quesiti referendari abrogativi. Su tutti i fronti, la decisione della Consulta appare decisamente incerta e c’è grande attesa, anche perché su tutti e tre i temi, nell’estate scorsa, sono state raccolte complessivamente quasi sette milioni di firme.
Il referendum sulla giustizia è stato promosso dai Radicali (+Europa) e dalla Lega. I quesiti sono sei:
1) eliminazione delle firme per candidarsi al Consiglio superiore della magistratura (già prevista dalla riforma della giustizia promossa dal Governo e in discussione alla Camera).
2) responsabilità diretta dei magistrati (che potranno essere chiamati direttamente in causa in giudizi civili).
3) equa valutazione dei magistrati con il voto della componente laica dei Consigli giudiziari (già prevista dalla riforma dell’ordinamento giudiziario).
4) separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti.
5) limiti della custodia cautelare in carcere (solo in casi specifici se disposta prima della sentenza).
6) abrogazione della legge Severino (rimuovere l’incandidabilità a cariche pubbliche in caso di condanne non definitive per specifiche ipotesi di reato).
Il referendum sull’eutanasia è stato promosso dall’associazione Luca Coscioni, molto vicina sempre ai Radicali. L’obiettivo è abrogare parzialmente il reato di omicidio di persona consenziente, che rimarrebbe valido solo per persone minorenni o inferme di mente, oppure se il consenso viene estorto con violenza, minaccia o inganno. La raccolta di firme (ai banchetti ma anche digitali con Spid) ha superato di poco quota 1,2 milioni. In parallelo, alla Camera c’è un disegno di legge che recepirebbe la sentenza Cappato sulla base della decisione della Corte Costituzionale che ha previsto i casi in cui è possibile ricorrere al suicidio assistito. In questo caso, però, c’è una ferma opposizione della Lega, che sta bloccando il ddl.
Sulla cannabis, le firme digitali con Spid hanno permesso di raggiungere le 500mila firme necessarie per presentare il referendum in meno di una settimana. L’obiettivo è depenalizzare la coltivazione, eliminare le pene detentive per qualsiasi condotta illecita ed eliminare la sospensione della patente per le condotte finalizzate all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente. Restano invece intatte le norme penali in caso di cessione e vendita. Alla Camera, c’è un ddl che punta a ridurre la restrittività delle norme sull’uso personale di cannabis. Anche in questo caso, c’è un forte stallo.
Nel caso in cui la Corte Costituzionale dovesse dichiarare l’ammissibilità di almeno uno dei tre quesiti referendari, gli italiani saranno chiamati alle urne per decidere tra aprile e maggio.