Una conferenza stampa presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha illustrato i principali risultati di un accordo che dimostra ancora una volta come l’Italia sia leader in Europa per il riciclo e l’economia circolare.
Presentati al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica i primi risultati dell’accordo di programma tra il MaSe, Amazon e i consorzi ERP Italia ed Erion.
L’accordo ha permesso di sperimentare ed estendere anche agli online marketplace il principio della responsabilità estesa del produttore: chi realizza o importa un prodotto deve occuparsene anche alla fine del ciclo di vita. Un tema cruciale dal punto di vista ambientale, se si considera quanto sia delicato il settore dei RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Ai produttori e ai rivenditori viene chiesto un impegno dal punto di vista progettuale, rispettando le 3 R del reimpiego, riciclo e recupero. L’impegno è però faciltato da un modello di conformità semplificato che garantisce il rispetto della normative europee e della strategia per l’economia circolare, una riforma essenziale nell’ambito del Pnrr.
“Questo è il primo esempio in Italia e tra i primi, se non il primo, in Europa, di applicazione degli schemi di responsabilità estesa del produttore all’e-commerce. In un settore particolarmente sfidante per il recupero delle materie prime critiche, come quello dei RAEE, abbiamo applicato la normativa italiana vigente sugli accordi volontari per sperimentare questo sistema in questo ambito specifico” – ha spiegato l’ingegnera Laura D’Aprile, a capo del Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MaSe – “Ringrazio tutti i sottoscrittori dell’accordo, c’è una concreta applicazione in termini di recupero dei RAEE e di garantire una tracciabilità in un ambito, come quello dell’e-commerce, che è molto complesso per partecipazione globale“.
“Siamo stati promotori di questo accordo di programma insieme al Ministero e ad altri consorzi perché formula una soluzione per la conformità dei venditori di terze parti che vendono tramite negozi online. Volevamo creare una formula innovativa e l’abbiamo fatto, dopo quasi tre anni i risultati sono assolutamente soddisfacenti: a maggio di quest’anno, abbiamo trattato 30.800 tonnellate” – il commento di Alberto Canni Ferrari del Consorzio ERP Italia – “Alla fine, arriveremo a 40mila tonnellate, sono risultati significativi e ci auguriamo che questo possa portare ad una soluzione di sistema per tutti gli online marketplace. All’estero, ad esempio in Germania, ci sono delle norme che regolano questo problema, ma lo hanno fatto in maniera frettolosa e con qualche problema di registrazione dei produttori. La soluzione italiana è stata ponderata e credo che porterà ad un risultato innovativo, ancora una volta mi sento di dire che il nostro Paese fa bene dal punto di vista dell’economia circolare“.