Radionuclidi. 22 milioni di persone a rischio.
Il radionuclide è un nuclide instabile che decade emettendo energia sotto forma di radiazioni.
I radioisotopi sono isotopi radioattivi, cioè radionuclidi di uno stesso elemento chimico.
Radionuclidi particolari possono emettere a seconda dei casi:
- particelle α, corrispondenti a due neutroni e due protoni (un atomo di elio due volte ionizzato),
- particelle β, corrispondenti a elettroni.
Possono inoltre emettere energia sotto forma di radiazioni dette fotoni γ oppure decadere per fissione spontanea.
Altri modi di decadimento con emissione di 2 beta (decadimento doppio beta), di protoni o di cluster di nucleoni (C, O, Mg, Si) sono denominati decadimenti esotici.
Attraverso l’emissione di particelle e di radiazioni essi decadono, ovvero si trasformano in atomi più stabili.
Principali impieghi industriali dei Radionuclidi:
Nella forma chimica di ‘composti marcati’ sono utilizzati principalmente:
- in ambito scientifico (radiochimica e chimica nucleare)
- datare fossili, rocce, reperti archeologici (vedi metodo del carbonio-14 e numerosi altri metodi di geocronologia)
- in biochimica e tossicologia, per studiare gli effetti e le trasformazioni cui una determinata molecola va incontro per esposizione a basse concentrazioni di elementi e composti chimici
- in campo biomedico, le radiazioni emesse da numerosi radionuclidi (sotto forma di radiotraccianti o radiofarmaci) si sono rivelate utili nel diagnosticare svariate patologie e/o distruggere le cellule tumorali medicina nucleare.
La presenza incontrollata nell’ambiente degli isotopi radioattivi di quegli elementi che vengano incorporati dagli organismi viventi può rappresentare un rischio più o meno grave dipendentemente dal tipo di radiazioni e dalla dose attribuita ai vari tessuti, in quanto le radiazioni possono alterare o danneggiare la struttura delle molecole biologiche più importanti.
Questi radionuclidi sono andati aumentando lievemente a causa delle esplosioni nucleari e si sono distribuiti sulla superficie terrestre con la ricaduta radioattiva negli anni Sessanta del Novecento (il cosiddetto fall out).
Il rilascio di radionuclidi nell’ambiente è principalmente dovuto a processi industriali, compresa l’estrazione di uranio, lo smaltimento dei rifiuti minerari, la produzione di energia nucleare, la creazione e i test sulle armi nucleari, lo sviluppo e l’utilizzo di prodotti di radiologia in campo medicale.
Effetti sulla salute:
L’esposizione ai radionuclidi per inalazione o ingestione orale può avere gravi conseguenze:
- nausea
- vomito
- mal di testa
- problemi cronici
- affaticamento
- letargia
- febbre
- perdita di capelli
- vertigini
- disorientamento
- diarrea
- ematochezia (sangue nelle feci)
- pressione
- sanguigna bassa
- morte
Inoltre, le radiazioni risultanti dall’esposizione ai radionuclidi possono causare tumori.