Quanto inquina inviare un'email E scattare un selfie

Quanto inquina inviare un’email? E scattare un selfie?

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I rifiuti digitali e l’inquinamento da CO2 legato all’utilizzo degli strumenti digitali sono due problemi di cui si conosce davvero poco. Vincenzo Capasso dell’associazione Let’s do it Italy di dà qualche consiglio su come abbattere la nostra impronta ecologica digitale. 

Avete presente le scritte che sempre più spesso si trovano alla fine delle email? Quelle che invitano a tenere conto dell’impatto ambientale dell’utilizzo di carta e a non stamparne il contenuto. Giustissimo! Quello che non tutti sanno, però, è che quella email, una volta ricevuta, continuerà a emettere CO2 nell’atmosfera finché non verrà cancellata.

È così anche per i messaggi WhatsApp, per le foto sul cloud e per tante altre attività online. Ma perché? Vincenzo Capasso è presidente di Let’s do it Italy, una associazione che a partire dall’inizio della pandemia di Covid 19 si è specializzata – tra le altre cose – nei cosiddetti rifiuti digitali. Quei rifiuti, cioè, di cui non abbiamo contezza perché non sono tangibili.

“Se andiamo sulla spiaggia possiamo vedere i rifiuti che ci sono. Abbiamo a che fare con qualcosa di tangibile. Quel rifiuto lo vediamo, lo possiamo raccontare, lo possiamo fotografare e far vedere. Il rifiuto digitale invece è qualcosa di più complesso perché stiamo parlando di qualcosa di virtuale”, spiega Capasso.

Rifiuti digitali. Cancellare lo spam per inquinare di meno

Tra i rifiuti digitali più pericolosi, perché sono quelli che generano un’altissima quantità di CO2 c’è la posta indesiderata. 

“Non stiamo parlando di email che utilizziamo per girarci informazioni utili – spiega il presidente Capasso – ma stiamo parlando di spam che per definizione sono email inutili. L’impatto di tutto lo spam generato da una singola nazione come la Francia o l’Italia che più o meno sono paragonabili, potrebbe tenere accesa la Tour Eiffel per circa 48 ore”.

“Questo succede perché le email vengono conservate all’interno di un sistema cloud. Immaginiamo un hard disk che è sempre acceso e sempre funzionante. Questo hard disk ovviamente può immagazzinare un numero limitato di file. Maggiore è il numero di file che noi riceviamo, cioè lo spam e le email che noi conserviamo, maggiore è il numero di hard disk che dobbiamo utilizzare. Tutti insieme questi hard disk hanno un consumo di energia molto alto”. 

E quando l’energia è prodotta da fonti fossili come carbone, petrolio e gas – e cioè purtroppo ancora nella stragrande maggioranza dei casi – tutto ciò comporta una quantità molto elevata di emissioni di carbonio. Carbonio che è la causa principale dei cambiamenti climatici.

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