Prostitute uccise, l’autopsia: “Decine di coltellate, anche alla testa”

I dettagli dell’autopsia sui corpi delle tre vittime: “Violenza cieca ed esagerata”.

Nella Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, arrivano gli agghiaccianti risultati dell’autopsia condotta sui corpi delle tre prostitute uccise a Roma giovedì 17 novembre. Il primo esito del lavoro dei medici legali del Gemelli rivela che le tre vittime, due donne cinesi e una colombiana, sono state raggiunte da decine di coltellate, inferte con violenza cieca ed esagerata in più parti del corpo: al collo, al torace e alla testa. Non è ancora chiaro, però, se sia stata utilizzata la stessa arma, che non è ancora stata trovata.

In carcere, accusato del triplice omicidio, c’è il 51enne Giandavide De Pau. Uomo di fiducia e autista del boss Michele Senese, l’uomo potrebbe vedere aggravarsi la propria posizione se i pm dovessero contestargli anche la premeditazione. De Pau, prima e dopo i tre omicidi, era stato immortalato da alcune telecamere mentre girava coperto da occhiali da sole, mascherina e berretto. E nella casa delle due donne cinesi, la 55enne Li yan Rong e la 45enne Yang yun Xia, De Pau aveva anche registrato con il cellulare l’atto sessuale prima e il macabro omicidio poi. Quello stesso cellulare, poi, era stato dimenticato nell’appartamento di via Riboty durante la fuga, prima di recarsi in via Durazzo per uccidere Martha Castaño Torres.

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