Presentato il programma elettorale del Terzo Polo targato Calenda e Renzi. Su questioni ambientali ed energetiche si punta sul nucleare di ultima generazione
Un dossier in venti punti. È questo il programma del Terzo Polo targato Calenda e Renzi che è stato presentato oggi in Senato in attesa della presentazione delle liste prevista per domani in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Affianco al leader Carlo Calenda c’erano i renziani Elena Bonetti, Maria Elena Boschi e Luigi Marattin e le ex forziste Mariastella Gelmini e Mara Carfagna.
Il tandem Azione-Italia Viva, dunque, si presenta come alternativo sia allo schieramento di destra che a quello di centro-sinistra (del quale Azione fino a qualche giorno fa faceva parte). Un’alternativa rispetto a tutti i punti presentati nel programma, compreso quello relativo a ambiente ed energia.
Oggi in Senato presentato il programma della Lista “@Azione_it – @ItaliaViva – Calenda”.
Nessuna promessa irrealizzabile, ma proposte serie e concrete nel solco dell’Agenda #Draghi. Il #TerzoPolo ha come scopo quello di attuare gli obiettivi del PNRR. #ItaliaSulSerio pic.twitter.com/sAnQJYor13— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 18, 2022
Sulla questione energetica il programma di Calenda guarda al nuclare
Sul fronte energetico, il programma di Italia viva e Azione distingue tra breve, medio e lungo periodo. Nel breve periodo l’obiettivo è raggiungere l’indipendenza dal gas russo. Attraverso:
- la costruzione di due rigassificatori galleggianti;
- aumento della produzione nazionale di gas naturale;
- promozione nelle sedi europee il tetto al prezzo del gas, auspicato dal premier uscente Draghi;
- rafforzamento della strategia sulle energie rinnovabili.
Nel medio periodo l’obiettivo deve essere la riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili. “Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 – si legge nel programma di Renzi e Calenda – è quindi necessario sviluppare sin da ora strumenti alternativi come i sistemi di cattura e stoccaggio della CO2 prodotta dalle centrali termoelettriche”. “È inoltre fondamentale scorporare il prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili da quello dell’energia da fonti fossili per ridurre il prezzo medio ed evitare che l’attuale crisi possa ripetersi, anche attraverso l’efficientamento del mercato energetico”, si legge ancora.
E sul lungo periodo? Bisognerà guardare anche al nucleare. “Generare tutta l’energia elettrica necessaria al 2050 con sole tecnologie rinnovabili variabili richiederebbe impianti eolici e fotovoltaici, sistemi di accumulo di breve e lungo termine, reti elettriche e conseguente occupazione di suolo in misura almeno tripla rispetto a un mix ottimale con rinnovabili e nucleare. Inoltre, i costi del sistema elettrico sarebbero fino al 50% più elevati”.
Non esiste il voto utile. In campo ci sono 4 coalizioni. #Azione e @ItaliaViva sono gli unici ad avere la stessa collocazione in EU e un programma serio. Con il proporzionale, un voto libero da condizionamenti di voto utile per definizione può bloccare la vittoria della destra. pic.twitter.com/mDXSgHqpdp
— Azione (@Azione_it) August 18, 2022
La transizione ecologica nel programma di Azione e Italia Viva
Nel programma di Renzi e Calenda alla voce “Transizione ecologica” si legge che per ridurre le emissioni climalteranti bisogna agire, oltre che sul piano energetico, anche su quello dei trasporti, dell’edilizia e delle foreste. Quattro gli obiettivi fondamentali in questo ambito:
- Ridurre l’impatto del trasporto merci e diminuire l’uso di mezzi privati inquinanti;
- Abbassare i consumi di energia, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e aumentando il calore generato da fonti rinnovabili non nocive per l’ambiente;
- Garantire la manutenzione delle foreste e rilanciare la filiera del legno;
- Approvare un piano per la gestione del dissesto idrogeologico e aumentare gli investimenti.
Altri punti riguardano la crisi idrica (realizzare nuovi invasi e bacini per recuperare l’acqua piovana, ristrutturare la rete idrica per ridurre le perdite, investire nella riduzione degli sprechi) e l’economia circolare (aggiungere sulle etichette dei prodotti informazioni sull’impatto ambientale, investire su nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, creare un sistema di premialità per i comuni che riducono la quota di rifiuti non riciclati).