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Pichetto Fratin: “Imporremo price-cap sulle rinnovabili”. Ma è una misura del governo Draghi

proposta di proce cap sulle rinnovabili

Questa mattina il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato che intende proporre al Cdm un tetto al prezzo delle rinnovabili. Ma si tratta di una misura che ricalca quella presa dal governo Draghi e denominata “meccanismo di compensazione a due vie”

Per abbassare il prezzo dell’energia si va verso un price-cap nazionale sull’energia prodotta da fonti rinnovabili. Ad annunciare la proposta che sarà presentata questa sera al Consiglio dei ministri, è stato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. 

Di price-cap e della necessità di disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas si parla ormai da diverso tempo. Ma se il precedente governo guidato da Mario Draghi ha provato a trovare una soluzione a livello europeo (ipotesi ancora al vaglio. Se ne parlerà al prossimo Consiglio Ue sull’Energia), il governo Meloni ha da subito fatto sapere che in assenza (o in attesa) di eventuali decisioni di Bruxelles, avrebbe fatto da sé.

Il problema è che la proposta del ministro Pichetto Fratin – almeno così come è stata presentata alla vigilia del Consiglio dei ministri – non è nulla di diverso da una misura già in atto voluta dal governo Draghi.

Pichetto Fratin: L’energia rinnovabile costerà meno di quella prodotta dal gas

“Presenterò al Cdm una forma di proposta di price cap nazionale che riguarda il sistema delle rinnovabili”, ha detto il ministro delegato alle questioni energetiche Gilberto Pichetto Fratin.

La proposta del ministro è quella di mettere un tetto al prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e fissarlo a 180 euro al megawatt. Non un tetto vero e proprio, però. Perché il meccanismo presentato dal ministro Pichetto Fratin “determina un prelievo rispetto all’impresa qualora si superi l’importo di 180 euro al megawatt/ora”.

Insomma, si tratta del cosiddetto “meccanismo di compensazione a due vie” che è stato introdotto con il decreto Aiuti ter dal governo Draghi e che prevede che si istituisca un prelievo a carico dei produttori di energia da fonti rinnovabili, qualora i prezzi che loro praticano per la vendita di energia siano superiori a una soglia definita per legge.

Il tetto a 180 euro a Megawatt, inoltre, è piuttosto elevato rispetto ai prezzi di mercato e ai costi di produzione. Quindi la proposta di Pichetto Fratin rischia di non cambiare assolutamente nulla rispetto allo status quo.