
Si tratta dell’ultima arma che lo zar Putin avrebbe chiesto di testare. Strategia della tensione o reale pericolo di olocausto nucleare?
Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin ha deciso di affiancare alla guerra combattuta sul terreno contro l’Ucraina, una guerra della tensione contro tutto l’Occidente. E l’arma scelta per combattere questo secondo conflitto è la paura nucleare. In questo contesto si deve leggere la decisione da parte del Cremlino di dare l’ok alla sperimentazione del siluro Poseidon, una nuova arma che sarebbe in grado di generare uno tsunami radioattivo.
Ma il pericolo è reale? E come funziona l’arma? Sono domande che si stanno ponendo le cancellerie (e i cittadini) di tutto il mondo e in particolare quelli di Europa e Stati Uniti. Ecco cosa sappiamo fino ad ora.
Cos’è Poseidon e perché Putin ha deciso di testarlo?
Poseidon è un siluro lungo 24 metri con una testata atomica che, secondo le analisi di alcuni esperti internazionali, ha una potenza di due megatoni. Si tratta di un’arma a disposizione dell’esercito russo ma che è ancora in via di sperimentazione. “Si tratta di una categoria di arma completamente nuova – aveva detto nel 2021 l’esperto di armamenti russi H.I. Sutton -. Obbligherà a cambiare la pianificazione delle marine occidentali, portando a definire nuovi requisiti e nuovi mezzi per contrastarla”.
Ma come funziona esattamente Poseidon? Non si tratta di un razzo nucleare sparato dall’alto (come le bombe di Hiroshima e Nagasaki) ma di un siluro sottomarino in grado di viaggiare sotto il livello del mare per oltre 10 mila chilometri e poi esplodere in prossimità della costa nemica. In questo modo si creerebbe uno tsunami radioattivo. Alla distruzione dell’onda anomala provocata dall’esplosione, dunque, si aggiungerebbe quella – altrettanto devastante – della radioattività portata insieme all’acqua del mare e che andrebbe a distruggere la vita per diversi chilometri.
Perché il siluro Poseidon preoccupa proprio adesso?
La gran parte degli analisti ritiene che l’arma sia tutt’altro che pronta per essere utilizzata. Ma, nel pieno delle tensioni internazionali tra Russia e Nato e nell’ottica della strategia del terrore che Mosca sembra aver abbracciato, il Cremlino avrebbe deciso di effettuare un nuovo, importante test.
Secondo Repubblica, esisterebbe un’informativa della Nato – top secret, ma non troppo – in cui si parlerebbe dell’utilizzo del sommergibile russo Belgorod per effettuare degli esperimenti con Poseidon nel Mar Artico.
Quanto questa indiscrezione sia vera e quanto Mosca sia avanti sui test relativi all’arma letale sottomarina non è dato saperlo. Ciò che è certo è che il mondo intero guarda con preoccupazione a ciò che accadrà nelle prossime ore a Mosca, a Washington e in Europa. Perché, come ben sanno tutti gli attori in campo, in una guerra nucleare non ci possono essere vincitori e nessuno può rimanere escluso.