Nella Grotta dei Morti, chiusa per rischio frane, venivano depositati resti di imbarcazioni ed effettuati lavori di manutenzione.
Un potenziale disastro ambientale in una delle località marittime più apprezzate e rinomate del Lazio: la Guardia di Finanza di Ponza, insieme alla Sezione operativa Navale di Gaeta, ha scoperto che nella Grotta dei Morti, area del demanio pubblico ma chiusa per rischio frane, una vera e propria discarica abusiva.
All’interno della grotta, infatti, c’erano rifiuti speciali e pericolosi, tra cui relitti di imbarcazioni in legno o vetroresina e anche di battelli pneumatici. Quell’area, violando normative ambientali ma anche regole di buonsenso e sicurezza, era stata utilizzata non solo per il deposito di alcune imbarcazioni, ma anche per la loro manutenzione straordinaria.
L’area, su cui insiste la tutela paesaggistica, è stata sequestrata preventivamente dagli uomini della Guardia di Finanza. Le indagini successive alla scoperta hanno permesso poi di risalire ai responsabili: sono tre persone, deferite alla Procura della Repubblica competente per territorio, quella di Cassino. L’accusa nei loro confronti è di occupazione abusiva e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.
Ponza, che insieme a Ventotene, Santo Stefano, Palmarola, Zannone e Gavi forma l’arcipelago delle Isole Ponziane, è una delle mete più gettonate del Lazio per quanto riguarda il turismo balneare, e in particolare per chi ama le vacanze in barca. Questa volta, però, le imbarcazioni, innegabile traino del turismo nella zona, hanno rischiato di creare un danno non solo all’ambiente, ma a tutta l’isola.