La battaglia politica si sposta sul fronte giudiziario: ecco cosa è successo.
Ponte sullo Stretto di Messina, la battaglia politica si sposta sul fronte giudiziario. Nino Germanà, senatore della Lega, ha infatti presentato un esposto contro Angelo Bonelli, deputato di Avs e portavoce nazionale di Europa Verde, che a sua volta aveva presentato un esposto contro il progetto, arricchito anche da un documento dal titolo ‘Il Ponte insostenibile’, sottoscritto da oltre 200 tra professori associati, ordinari, ricercatori e personale tecnico-amministrativo.
L’esposto di Bonelli
Nell’esposto presentato da Angelo Bonelli, vengono elencate le principali criticità del progetto: il comitato scientifico della società Stretto di Messina aveva chiesto che venissero accolte 68 raccomandazioni (tra cui nuovi approfondimenti sismici e nuove analisi sugli eventi meteo estremi, compresi venti e correnti marine), mentre il MaSe ad aprile aveva chiesto ben 239 integrazioni, tra cui l’analisi costi-benefici sui flussi di traffico, chiarimenti sui costi di gestione e un aggiornamento sul rischio sismico (compresi eventi estremi e maremoti).
“Oltre 200 tra docenti e lavoratori dell’Università di Messina hanno messo a disposizione la loro conoscenza e professionalità per opporsi a chi fa una politica di slogan e promesse elettorali. La loro analisi dettagliata dimostra chiaramente che il progetto è insostenibile sotto molteplici aspetti: economico, ambientale, sociale, culturale, giuridico e tecnico” – aveva spiegato Angelo Bonelli – “Da anni sosteniamo che il Ponte sullo Stretto sia una follia economica e ambientale, abbiamo già presentato tre esposti sollevando domande cruciali a cui il governo non ha mai dato risposte adeguate. I cittadini hanno diritto a conoscere i dettagli di un progetto che avrà un impatto così profondo sul territorio. Il governo riveda le sue priorità e si concentri su ciò che è davvero necessario per il Sud: investimenti in sanità, trasporti e istruzione, invece di spendere 14 miliardi di euro per un’opera inutile e dannosa. Come ho già affermato in passato, se ci fosse un referendum sul Ponte, oltre il 70% degli italiani direbbe di no“.
L’emendamento contro le proteste
A infuocare ulteriormente la situazione, ci ha pensato un emendamento del deputato leghista Igor Iezzi al Ddl Sicurezza. Il testo prevederebbe il carcere da quattro a 20 anni per chi, anche con immagini o atti simbolici, possa minacciare il blocco di opere infrastrutturali. Il riferimento è implicito ma chiaro e si pensa subito alla Tav, alla diga foranea di Genova ma soprattutto al Ponte sullo Stretto.
“Per chi protesta vogliono introdurre una pena tripla rispetto alla corruzione o altri reati gravi come la rapina. Siamo in emergenza democratica: la Lega ha affidato lavori per oltre 15 miliardi di euro senza gara pubblica, senza accogliere le contestazioni di irregolarità dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sulle procedure adottate dal Ministero di cui è titolare Salvini” – il duro commento di Angelo Bonelli – “Vogliono devastare un territorio con opere dannose, mentre in Sicilia un milione di persone non ha accesso all’acqua potabile a causa della siccità e dell’assenza di interventi sugli acquedotti“.
L’emendamento al Ddl Sicurezza ha trovato una certa opposizione non solo tra politici e associazioni contrari al Ponte, ma anche tra chi è favorevole al progetto, come Matteo Renzi. “Non ho letto l’emendamento Iezzi, non so se è stato ufficializzato perché questi a volte fanno le comunicazioni solo per i social. Per me fare il Ponte sullo Stretto è giusto, ma reprimere chi protesta non è assolutamente corretto“, il commento del senatore e leader di Italia Viva.
L’esposto di Germanà
Intanto, proprio nella giornata di oggi Nino Germanà ha annunciato che nelle prossime ore sarà depositato al Tribunale di Roma un esposto contro Angelo Bonelli. “Contro la disinformazione e il clima d’odio di Bonelli e di quanti agiscono come lui, ho deciso di mettere fine a questa campagna di falsità. Il Ponte è legge dello Stato e si farà, il progetto definitivo è stato approvato il 15 febbraio 2024, è in corso la fase di presentazione delle risposte alle osservazioni richieste dal MaSe” – il punto del senatore messinese della Lega – “Chi, come Bonelli, dichiara falsità depositando addirittura all’autorità giudiziaria esposti basati su menzogne, crea un pericoloso clima d’odio e allarme sociale ed è penalmente perseguibile“.