Ponte sullo Stretto di Messina: la documentazione è illeggibile ma Salvini tira dritto

Il Ponte sullo stretto di Messina, l’enorme infrastruttura voluta fortemente dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, è di nuovo al centro delle polemiche

Il Ponte sullo Stretto di Messina continua a essere un’opera discussa e accompagnata da numerose polemiche. L’ultima riguarda la documentazione presentata. Tutto è cominciato quando il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, durante una riunione con tutti i portatori di interesse, ha chiesto alla società Stretto di Messina Spa ben 239 integrazioni. Il motivo? Secondo il dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin la documentazione presentata dalla concessionaria è superficiale, insufficiente e non aggiornata, e va approfondita su tutti i fronti.

Le richieste di integrazione alla documentazione

In particolare i tecnici della Commissione Via-Vas, cioè quelli incaricati di stilare la valutazione di impatto ambientale dell’opera, hanno presentato un documento di 42 pagine in cui, sostanzialmente, vengono chieste nuove informazioni su ogni aspetto del progetto. Le richieste di integrazione di documenti riguardano la compatibilità coi vincoli ambientali, la valutazione dei costi e benefici, la descrizione di tutti gli interventi previsti, il sistema di cantierizzazione, la gestione delle terre e rocce di scavo. Insomma non poca roba.

La risposta di Matteo Salvini

Nel frattempo però il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è intervenuto dicendo: “Vado avanti dritto e conto che entro i 30 giorni la società “Stretto di Messina” dia le risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri Ministeri: l’obiettivo, lo ribadisco, è arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024”.

Il commento di Andrea De Angelis

Per capire cosa sta succedendo e quale sarà il futuro di questa grande opera a Rapporto Mondo è intervenuto Andrea De Angelis, giornalista di Radio Radicale e autore della trasmissione Piazza del Popolo, in onda su TeleAmbiente. “Tutti i tabulati e i documenti presentati sono illeggibili – ha commentato De Angelis – ciò significa che chi ha presentato la documentazione ha commesso un banalissimo errore di crittografia per cui sono letteralmente illeggibili. Immaginate se dobbiamo pensare di far costruire un’opera così importante e delicata a una persona che poi non è capace a esportare il file. Questa cosa d auna parte fa sorridere, ma è preoccupante in un modo che non si riesce a descrivere. Questo è preoccupante perché poi ci sono le tragedie del Ponte Morandi“.