Save the Children ha pubblicato il rapporto “Scuole disuguali. Gli interventi del PNRR su mense, tempo pieno e palestre”, che mostra le disuguaglianze territoriali nell’offerta di spazi e servizi educativi nella scuola italiana
In occasione della riapertura delle scuole e dell’inizio di un nuovo anno scolastico Save the Children ha analizzato la situazione degli interventi del PNRR sui servizi di mense, palestre e tempo pieno nelle scuole italiane. La fotografia che emerge da questo report non è delle migliori: in Italia, infatti, solo 2 bambini su 5 della scuola primaria hanno accesso al tempo pieno, mentre meno della metà degli studenti della primaria e secondaria può utilizzare una palestra o una mensa. Eppure questi servizi sono fondamentali per combattere la dispersione scolastica e i fondi mesi a disposizione dal PNRR, pari a 17 miliardi di euro, al momento non stanno avendo l’esito preposto.
La situazione delle mense nelle scuole
Sulle mense scolastiche e il PNRR, secondo agli ultimi dati, poco più di un bambino su due della scuola statale primaria ha accesso alla mensa, ossia il 55,2% e solamente il 10,5% nella secondaria di primo grado, ma ci sono poi profonde differenze territoriali. Nello specifico le regioni del centro e del nord registrano oltre il 50% di accesso al servizio mensa, mentre guardando al sud Italia si nota una distribuzione disomogenea delle risorse per le mense scolastiche. Dall’analisi di Save the Children svolta sui 975 interventi del PNRR emerge che alle regioni del Sud e Isole è stato destinato il 38,1% delle risorse, sebbene queste risorse finanzino circa il 50% del totale dei progetti.
PNRR e palestre
Una situazione simile emerge anche analizzando i dati che coinvolgono le palestre scolastiche. Infatti i progetti sulle strutture sportive scolastiche avviati con il PNRR sono insufficienti a garantire una copertura di palestre in Italia adeguata e, soprattutto, a ridurre i divari tra le province. Bisogna considerare inoltre che peso la scuola rappresenta l’unica opportunità sportiva per bambini e adolescenti. In Italia, un minorenne su tre che proviene da famiglie con scarse o insufficienti risorse economiche non pratica attività sportiva e, tra gli adolescenti di 15-16 anni, il 16,2% rinuncia a fare sport perché troppo costoso. Ciononostante meno della metà delle scuole statali primarie e secondarie hanno una palestra: si tratta del del 46,4% delle scuole.
L’offerta del tempo pieno
Il tempo pieno, insieme al servizio mensa, è uno strumento fondamentale per potenziare l’offerta formativa della scuola. Il servizio comporta benefici per i ragazzi e per le famiglie, con effetti positivi soprattutto per l’occupazione femminile. Eppure, solo 2 alunni su 5 della scuola primaria beneficiano del tempo pieno. Le percentuali più basse si registrano in Puglia, Molise e Sicilia, mentre le più alte sono nel Lazio, Toscana e Lombardia.
Il commento di Save the Children
Raffaella Milano, Direttrice ricerca di Save the Children, è intervenuta per commentare il rapporto pubblicato: “È un campanello di allarme che deve spingere a realizzare al più presto un’analisi di impatto sulla povertà educativa di tutti gli investimenti della missione 4 del PNRR. Nei territori più svantaggiati, è necessario integrare le risorse del PNRR con altri fondi disponibili, per garantire un’offerta di servizi educativi a tutti i minori” ha dichiarato.
I progetti messi su povertà educativa e dispersione scolastica
Per combattere il diffondersi della dispersione scolastica e della povertà educativa, da anni Save the Children mette in campo progetti, come “Fuoriclasse” il programma di supporto rivolto a studenti, docenti e famiglie, attraverso laboratori ai campi scuola, accompagnamento allo studio, percorsi di inclusione e spazi di dialogo tra docenti e studenti.