Plastica. Grazie alla stretta senza precedenti al consumo di plastica e l’approvazione del piano per un’Europa plastic-free da parte della Commissione europea, sono molte le attività, in diverse città italiane, che dicono basta all’usa e getta.
Un esempio è la città di Milano che nei giorni scorsi ha presentato a Palazzo Marino l’iniziativa “Milano Plastic Free“, che vedrà negozi e ristoranti del capoluogo lombardo dire addio all’utilizzo di materiali plastici non riutilizzabili.
L’iniziativa, gestita in collaborazione con Legambiente e Confcommercio, ha l’obiettivo di sensibilizzare negozianti e ristoratori affinché abbandonino l’utilizzo di utensili in plastica monouso (piatti, bicchieri, posate, cannucce, sacchetti e bottiglie), sostituendoli con soluzioni più amiche dell’ambiente e/o riutilizzabili.
Gli attivisti di Legambiente infatti, contribuiranno attraverso visite “porta a porta” presso i locali per spiegare ai gestori le possibili alternative sostenibili.
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Il progetto in numeri:
Circa 200 esercizi commerciali potenzialmente coinvolti, di cui: 54 tra ristoranti, bar e attività di somministrazione e 147 negozi di vicinato
A dare il via all’iniziativa saranno le attività commerciali nelle zone di Isola e Niguarda, salvo poi diffondersi nel resto della città.
Si partirà con quattro vie ad alto tasso commerciale come via Ornato e via Graziano Imperatore nel quartiere Niguarda e via Thaon de Revel e via Borsieri in zona Isola, dove si stima vi siano circa 200 locali (oltre 50 tra bar e ristoranti e poco meno di 150 negozi).
Prevista per gli aderenti all’iniziativa anche una speciale vetrofania, da applicare sulle vetrine di ingresso.
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Potranno aderire in questa prima fase anche locali posizionati in quartieri o vie differenti, basterà informarsi al riguardo presso Legambiente.
“Per anni si è pensato che il destino delle plastiche dipendesse dalla buona organizzazione di raccolta e separazione dei rifiuti – ha sottolineato la presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto – oggi invece sappiamo di dover concentrare gli sforzi anche sulla riduzione dell’usa e getta e sulla sostituzione di plastiche a perdere con materiali alternativi, biodegradabili”.
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Cosa prevede la direttiva Ue sul monouso:
- Vietata la vendita nell’Ue di articoli come bastoncini cotonati, cannucce, miscelatori per bevande, bastoncini per palloncini, alcuni articoli di plastica ossi-degradabili (come sacchetti o imballaggi) e i contenitori per fast-food in polistirolo espanso.
- Gli Stati membri dovranno ridurre il consumo dei prodotti in plastica per i quali non esistono alternative del 25% entro il 2025 (come le scatole monouso per hamburger e panini e i contenitori alimentari per frutta e verdura, dessert o gelati).
- Altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate al 90% entro il 2025.
I numeri della plastica:
Nel 1950 erano 2 milioni le tonnellate di plastica prodotte all’anno. Da allora la produzione annuale è aumentata di quasi 200 volte, raggiungendo le 381 milioni di tonnellate nel 2015.
Di queste, ogni anno finiscono negli oceani tra le 4,8 e le 12,7 milioni di tonnellate.