Avete mai visto un uovo cotto, imballato e pronto per essere mangiato? Esiste anche questo e la cosa ci sconvolge. L’immagine arriva dal Paraguay ma non è la prima volta che sul web circolano prodotti imballati singolarmente, frutta, verdura e non solo. Che cosa ci passa per la testa?
Ogni anno viene immessa nell’oceano una quantità di rifiuti di plastica compresa tra 4,8 a 12,7 milioni di tonnellate, e anche in Europa l’85% circa dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge è di plastica (per il 43% di tratta di plastica monouso, per il 27% da attrezzi da pesca).
Gli imballaggi dei prodotti generano più rifiuti di plastica di qualsiasi altra industria. Ma nonostante questo all’interno di supermercati spesso sono gli stessi consumatori a segnalare imballaggi che sono evidentemente esagerati rispetto alla merce che devono contenere. Le foto che girano sul web sono tante e per ultima quella di un uovo cotto, imballato e pronto per essere mangiato. Ma cosa ci dice la testa?
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Quando l’imballaggio è davvero inutile #plasticfree #plasticpollution
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E intanto la Corte dei conti europea (ECA) lancia l’allarme: l’Europa non ricicla abbastanza imballaggi di plastica e rischia di mancare gli obiettivi che si è data. A partire dal 2021 la situazione può facilmente peggiorare.
L’ECA ha certificato che nel continente ogni anno viene bruciata negli inceneritori più plastica di quanta non ne venga effettivamente riciclata. Il motivo, secondo l’organismo di vigilanza, è la mancanza di strutture predisposte per il riciclo di questo materiale. Una condizione che mette fortemente a rischio il raggiungimento degli obiettivi europei, che fissano il tasso di riciclo per gli imballaggi di plastica al 50% entro il 2025 e al 55% alla fine del decennio.