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Capodoglio, ecco la plastica che l’ha ucciso. Biologo: “Oggetti comuni letali anche per un animale di 10 metri”. VIDEO

Plastica. La notizia del Capodoglio spiaggiato a Porto Cervo il 28 Marzo ha fatto il giro del mondo. La scoperta è stata comunicata su Facebook da Luca Bittau della onlus SeaMe. Nel video il biologo marino mostra i rifiuti plastici che hanno ucciso l’animale. Il messaggio: “Questo per farvi capire come un semplice oggetto di uso comune può creare problemi anche a un animale lungo dieci metri”.

“La notizia del Capodoglio spiaggiato a Porto Cervo il 28 Marzo ha fatto letteralmente il giro del mondo” – commenta la SEAME Sardinia sulla pagina Facebook –  Non ci aspettavamo una eco di tali dimensioni. Crediamo che nella tragicità dell’evento ci sia un evidente aspetto positivo: la consapevolezza nei confronti di queste tematiche è aumentata. Per questo vogliamo continuare a raccontarvi questa storia, continuare a sensibilizzare su questo argomento per avere un impatto reale sui nostri comportamenti quotidiani nel rispetto dell’ambiente. In questo video Luca ci mostra gli oggetti ritrovati nello stomaco del capodoglio. E ci ricorda cosa possiamo fare per rispettare e migliorare il mondo in cui viviamo”.

Trovati  nello stomaco di una giovane femmina di capodoglio di otto metri, morta giovedì 28 marzo sulla spiaggia di Cala Romantica, Porto Cervo, 22 kg di plastica. La scoperta è stata comunicata su Facebook da Luca Bittau della onlus SeaMe.

Nella pancia di un capodoglio femmina, lungo circa otto metri, sono stati trovati, come spiega Luca Bittau della onlus SeaMe, “tubi corrugati e anche dei sacchetti dove è ancora possibile leggere il codice a barre. Siamo rimasti tutti un po’ sgomenti nel vedere tutta questa plastica dentro lo stomaco di questo animale. Sicuramente rappresenterà un monito per quello che noi stiamo facendo a questi animali, al nostro mare e a noi stessi”.  Il cetaceo è stato ritrovata morto giovedì 28 marzo nella spiaggia di Cala Romantica, a Porto Cervo.

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La femmina di capodoglio, portatrice di un feto di due metri e mezzo abortito, ha scambiato il materiale ingerito per cibo rimanendo denutrita e disidratata. La scoperta è stata fatta dai veterinari dell’ Istituto Zooprofilattico di Sassari e della Facoltà di Veterinaria di Padova. Gli stessi scienziati impegnati nell’esame della carcassa sono rimasti impressionati nel trovare tanta plastica (22 kg) nello stomaco del capodoglio.

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L’associazione Sea Me Sardinia onlus ha lanciato l’allarme alla luce di quanto accaduto. Il quantitativo di plastica ritrovato nell’apparato digerente del cetaceo era praticamente intatto e la proporzione tra le dimensioni dell’animale e la plastica ingerita è particolarmente significativa, solitamente ritrovata all’interno di animali più grandi dell’esemplare analizzato.