
Plastica. Trovati 40 kg di plastica nello stomaco di una balena rinvenuta nei pressi di Davao, nell’isola filippina di Mindanao. A fare la sconvolgente scoperta è stato il ricercatore Darrell Blatchley: “E’ disgustoso, i governi devono prendere provvedimenti contro coloro che continuano a considerare corsi d’acqua e oceani come discariche”. Foto.
Ancora un’altra vittima della plastica nelle Filippine. E’ stato ritrovato il cadavere di una balena nei pressi di Davao, nell’isola filippina di Mindanao. Una volta eseguita l’autopsia, sono stati ritrovati nello stomaco del mammifero circa 40 kg di plastica, principalmente sacchetti di varia natura, tra sacchi di riso e borse della spesa. La balena sarebbe morta per shock gastrico dopo aver ingerito tutto quel materiale plastico.
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La scoperta è avvenuta per mano del ricercatore Darrell Blatchley, che ha pubblicato nella sua pagina Facebook, il D’ Bone Collector Museum, un post contenente numerose immagini dell’autopsia effettuata, nelle quali è documentata l’estrazione di mucchi di immondizia dall’interno dell’animale
“E’ disgustoso, i governi devono prendere provvedimenti contro coloro che continuano a considerare corsi d’acqua e oceani come discariche”, ha dichiarato lo studioso dopo la scoperta.
Purtroppo non è l’unico caso. Nel giugno dello scorso anno, infatti, un’altra balena è morta nel Sud della Thailandia dopo aver ingerito più di 80 buste di plastica, che pesavano circa 8 kg nello stomaco della creatura, un quinto della plastica che ha ucciso la balena di Davao.
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In un rapporto del 2017, l’associazione Ocean Conservancy ha affermato che la Cina, l’Indonesia, le Filippine, la Tailandia e il Vietnam hanno scaricato nell’oceano le maggiori quantità di plastica rispetto al resto del mondo. Proprio agli inizi di marzo, nel corso del The Economist World Ocean Summit, l’associazione ha presentato una guida per catalizzare gli investimenti e attuare soluzioni immediate per risolvere la crisi plastica oceanica che coinvolge i Paesi del Sud-Est asiatico. “Il manuale vuole fornire le conoscenze necessarie – spiegano – per catalizzare investimenti e azioni nella gestione dei rifiuti e nelle infrastrutture di riciclaggio. Abbiamo dedicato abbastanza tempo a individuare il problema, ora dobbiamo concentrarci sulla soluzione. Il momento di agire è ora”.