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Plastica, Coca-Cola è il principale inquinatore: lo rivela il Global Brand Audit 2023

Plastica, Coca-Cola è il principale inquinatore lo rivela il Global Brand Audit 2023

Il principale inquinatore globale di plastica si conferma Coca-Cola anche nel 2023. Lo rivela il Global Brand Audit elaborato dal movimento globale #BreakFreeFromPlastic.

Purtroppo quanto emerge dai risultati del Global Brand Audit 2023, il report elaborato dal movimento #BreakFreeFromPlastic (BFFP), non è una novità. Coca-Cola si riconferma principale inquinatore globale di plastica.

Il report rivela quali sono i brand che inquinano di più a livello globale. L’iniziativa comunitaria consiste nella raccolta dei rifiuti in plastica con marchio, che vengono poi conteggiati e documentati per individuare le aziende responsabili dell’inquinamento.

Attraverso il lavoro di 8.804 volontari in 41 paesi, sono stati condotti 250 audit e controllati 537.719 rifiuti di plastica. I partecipanti, provenienti da 97 organizzazioni della società civile hanno documentato 6.858 marchi di 3.810 società madri.

Inquinamento da plastica, Coca-Cola al primo posto per il sesto anno consecutivo

Secondo i dati audit, i principali inquinatori globali di plastica sono le società madri i cui marchi inquinano la maggior parte dei Paesi con la maggior quantità di rifiuti di plastica. Tra i principali del 2023, figurano: The Coca-Cola Company, Nestlé, Unilever, PepsiCo, Mondelēz International, Mars, Inc., Procter & Gamble, Danone, Altria e British American Tobacco. 

Per la prima volta, i rifiuti di plastica a marchio PepsiCo hanno superato in numero quelli di Coca-Cola, che però continua a mantenere il primato come maggior inquinatore per il sesto anno consecutivo.

PepsiCo non ha superato il suo competitor perché secondo la metodologia usata dall’associazione – che considera in quanti paesi si trova un marchio – i suoi rifiuti sono stati trovati in 30 Paesi, rispetto ai 40 di Coca-Cola. I dati forniti dal report, sono cruciali per fornire prove per le battaglie legali intraprese da associazioni e società civile contro le aziende.

Nel 2023 infatti, le azioni legali nei confronti di alcuni brand si sono intensificate: in Europa Coca Cola, Nestlé e Danone sono state denunciate per greenwashing.

Nonostante la consapevolezza sempre crescente dei consumatori riguardo all’inquinamento da plastica e ai messaggi fuorvianti lanciati dalle multinazionali, purtroppo le aziende continuano a fare greenwashing, sfruttando iniziative ed eventi, come Sanremo, che raggiungono un pubblico molto ampio.

L’appello di BreakFreeFromPlastic

Il Global Brand Audit non è solo una raccolta di evidenze, che purtroppo non sono una novità, ma anche un veicolo per fare appello alle multinazionali e chiedergli di adottare comportamenti più sostenibili.

Attraverso il report, BFFP ha invita le aziende ad essere più trasparenti nel loro utilizzo della plastica, fornendo dati sulla quantità e la composizione degli imballaggi, a smettere di sostenere soluzioni come la combustione della plastica e riprogettare modelli di business, scegliendo di non utilizzare gli imballaggi monouso e preferire la plastica biologica o compostabile. Infine, l’associazione suggerisce di investire in sistemi di riutilizzo, ricarica o distribuzione di prodotti senza imballaggio accessibili e convenienti in tutti i mercati.