Domenica 8 dicembre a Report, il programma di inchieste di Rai 3, si parla del sogno infranto della plastica biodegradabile. Protagonista l’azienda Bio-On, condannata in primo grado per fallimento.
Nella puntata di Report in onda domenica 8 dicembre alle 20:30 su Rai 3 si parlerà anche di plastica. Più precisamente del “sogno infranto” della plastica biodegradabile. Il programma di inchieste condotto da Sigfrido Ranucci ha raccontato la storia di Bio-On, l’azienda che voleva liberare il mondo dalla plastica prodotta da petrolio.
Marco Astorri, grafico pubblicitario e imprenditore, nel 2007 recupera l’invenzione di uno studioso francese del 1926 sui PHA, una plastica generata dai batteri nutriti con lo zucchero. Attraverso il processo digestivo, i batteri mangiano zucchero e restituiscono una “plastica” naturale. è così che Astorri fonda Bio-On, di cui sarà amministratore fino al 2019. Ma la storia dell’azienda non ha un lieto fine.
Nel 2007, Marco Astorri, grafico e imprenditore, recupera l’invenzione di uno studioso francese del 1926 su una plastica generata dai batteri nutriti con lo zucchero. Nasce Bio-On: una storia che da sogno si è tramutata in thriller industriale. Domenica dalle 20.30 su #Rai3 pic.twitter.com/hsTOBlX4nR
— Report (@reportrai3) December 6, 2024
Si torna quindi a parlare di alternative alla plastica tradizionale sulla TV generalista, e Rai3 ha scelto questa storia, anticipata come un vero e proprio “thriller industriale”. Va precisato, però, che la società di bioplastiche citata nel programma è finita sotto processo, che circa due settimane fa nel primo grado di giudizio si è concluso con otto condanne (compreso Astorri) e una assoluzione.
Trattato globale sull’inquinamento da plastica, un altro “sogno infranto”
Quello di Bio-On comunque, non è l’unico “sogno infranto” sulla plastica. Di recente c’è stato anche il fallimento di quello che doveva essere l’ultimo incontro dell’Unep per stabilire un Trattato globale sull’inquinamento da plastica.
Durante il summit in Corea del Sud, si è registrato il più alto numero di lobby in qualità di osservatori rispetto a tutti gli incontri precedenti. Le industrie petrolifere e produttrici di sostanze chimiche hanno fatto pressing affinché gli obiettivi del Trattato si dirigessero solo in direzione del riciclo e non sulla gestione di tutto il ciclo di vita della plastica. Testo che, comunque, avrà bisogno di altro tempo per vedere la luce, come spiegato nell’intervento di chiusura a Busan.
Siamo quindi ancora lontani da una soluzione per l’inquinamento da plastica che sta letteralmente soffocando il Pianeta. Eppure, le alternative alla plastica ci sono e gli studi sulla necessità di ridurne la produzione e gestire al meglio il suo ciclo di vita aumentano sempre di più.