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Pizze surgelate: ultraprocessate e ricche di grassi. Il test del Salvagente svela le peggiori

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La rivista Il Salvagente ha assaggiato e analizzato 20 pizze surgelate di diverse marche. I risultati del test rivelano tanti ingredienti lontani dalla ricetta tradizionale. Non sarà meglio prepararla in casa?

Tanto semplice quanto gustosa, la pizza è uno dei cibi più amati al mondo, oltre che un simbolo della cucina made in Italy. Non sempre però, si ha voglia di andare a mangiarla in pizzeria, farsela consegnare a domicilio o prepararla in casa. Per questo, molte persone tengono in congelatore le pizze surgelate, perfette per una cena dell’ultimo minuto.

Le pizze da freezer però, non sono fatte con gli stessi – pochi – ingredienti dell’equivalente preparata espressa. Un test della rivista Il Salvagente ha analizzato le pizze surgelate che si trovano nei principali supermercati italiani. Quanto si discostano dalla ricetta originale?

La ricerca è stata effettuata leggendo gli ingredienti sulle confezioni delle pizze margherita di 20 marchi italiani, ecco quali: Buitoni Bella Napoli Ispirazione Napoletana, Buitoni Bella Napoli La Classica, Cameo Pizza Regina Alta, Carrefour Classic Pizza Margherita, Conad Margherita, Coop Margherita, Esselunga Pizza Margherita, Esselunga Pizza Margherita Bio, Esselunga Top Pizza Margherita con Pomodorini, Eurospin Tre Mulini Pizza Margherita Alta, Findus Pizza Margherita Carletto, Italpizza Margherita, Lidl Italiamo Margherita, Lidl Taverna Giuseppe Pizza Margherita Alta, Roncadin Extra Voglia Classica a Bordo Alto, Roncadin Extra Voglia La Sottile, Simpl Margherita, Stagioni d’Italia con Antico Grano Italiano Senatore Cappelli, Todis Pizza Imperiale Verace Stasera Pizza, Todis Stasera Pizza.

Per capire quanto siano “processate” rispetto alle pizze fresche, il Salvagente ha cercato nella lista gli ingredienti correlati ai processi di lavorazione e trasformazione, diversi dalla ricetta tradizionale ovvero: farina di grano tenero, acqua, sale, lievito di birra e per il condimento pomodori pelati, mozzarella, basilico e olio evo.

Stando ai risultati, molte pizze verrebbero bocciate dai cultori della pizza tradizionale, la versione da freezer infatti è più ricca di grassi e ultraprocessata. Le valutazioni vanno infatti da quasi ottimo (in un solo caso) a mediocre. Le pizze classificate come peggiori sono quelle che contengono gli ingredienti che non hanno nulla a che fare con la ricetta classica: margarina, glutine di frumento, grasso di palma, correttori di acidità.

Ecco le tre pizze peggiori secondo l’analisi della rivista: Lidl Taverna Giuseppe Pizza Margherita Alta, Eurospin Tre Mulini Pizza Margherita Alta, Cameo Pizza Regina Alta.

 

 

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Cibi ultra processati, secondo gli studi sono un rischio per la salute

Come riportato dalla rivista, la classificazione “Nova” elaborata dagli scienziati brasiliani fornisce gli elementi per identificare un cibo ultraprocessato.

“Il cibo confezionato, di marca, pronto da mangiare, da bere e da scaldare, i prodotti ‘veloci’ o ‘convenienti’ sono diventati sempre più importanti nelle forniture alimentari e nei modelli alimentari dei paesi ad alto reddito”, spiegano i ricercatori. Un cambiamento che ha però gravi conseguenze sulla dieta e sulla salute umana. Secondo alcuni studi, i cibi ultra processati possono aumentare il rischio di obesità, cancro, diabete di tipo 2, sindrome metabolica.

I piatti confezionati da conservare in freezer sono indubbiamente comodi e pratici, soprattutto se si ha poco tempo di cucinare. Ma è bene tener presente gli ingredienti che li compongono, il più delle volte di scarsa qualità. Quando si ha voglia di pizza quindi, se possibile, meglio scegliere quella fatta al momento con materie prime migliori o prepararla in casa.

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