A Pinzolo, in provincia di Trento, una “piscina” di letame tra gli alberi con argini fatti di liquami. La denuncia del consigliere provinciale Filippo Degasperi (Onda): “Chi dovrebbe controllare, non lo fa”.
A Pinzolo, un piccolo borgo in provincia di Trento, c’è una “piscina” di letame. A denunciare l’episodio è Filippo Degasperi, consigliere provinciale di Onda, dopo averlo segnalato alle Autorità.
Lo smaltimento dei liquami è avvenuto in località Plaza di Sant’Antonio di Mavignola, un’oasi ricca di biodiversità vicino a Madonna di Campiglio, nel cuore del Parco Naturale dell’Adamello-Brenta.
Il consigliere provinciale trentino Filippo Degasperi (Onda): “Chissà perché nessuno oltre a noi vede nulla”
È già la terza volta che, in appena un anno, si verifica un vero e proprio sfregio al territorio boschivo trentino. Eppure, in questa occasione, gli incivili si sono “superati” con la costruzione di una “piscina” in cui versare i liquami. La singolare vasca è dotata perfino di argini fatti di letame.
Questa “opera di ingegneria”, come l’ha definita lo stesso Filippo Degasperi al quotidiano “Il Dolomiti“, rappresenta però un pericolo per l’incolumità di persone e animali. Proprio per questo il consigliere di Onda ha depositato un’interrogazione per sollecitare la Giunta a potenziare i controlli, così da individuare i trasgressori.
“È la terza volta che succede, con modalità anche pericolose. Lo scorso anno, la colata di letame era arrivata anche nel fiume Sarca, con conseguenze pesanti dal punto di vista dell’ambiente“, dichiara a Teleambiente il consigliere Filippo Degasperi. “Come mai le segnalazioni arrivano a noi, mentre quelli che dovrebbero controllare non vedono mai nulla? La conclusione che tiro io è che, se in un anno, per tre volte, ci segnalano che la stessa azienda, presumibilmente, adotta gli stessi comportamenti incivili, vuol dire che chi dovrebbe controllare, non lo fa“.