A Novello, vicino a Cuneo, il Centro Recupero Ricci “La Ninna” aiuta i piccoli mammiferi in difficoltà. Massimo Vacchetta: “La struttura diventerà presto un ospedale per ricci”.
Oltre 1.500 ricci soccorsi, più di 900 liberati e 300 esemplari disabili in degenza. Sono i numeri del Centro Recupero Ricci “La Ninna” di Novello, vicino a Cuneo, in Piemonte. A gestire questo rifugio è il medico veterinario Massimo Vacchetta che, assieme al suo staff, ha una missione ben precisa: salvare, curare e riportare in libertà i piccoli mammiferi selvatici. Ma come è nato questo santuario?
“Il Centro Recupero Ricci “La Ninna” è stato aperto nove anni fa dopo avere incontrato un piccolo riccio. Un mio collega aveva ricevuto l’orfanello di pochi grammi trovato in un giardino. Quindi, dopo averlo preso, l’avevo allattato per un mese. Ed è stato proprio in quel momento che mi sono appassionato ai ricci, alle loro difficoltà e alle loro storie. La cucciola ribattezzata Ninna ha dato poi il nome al rifugio. Oggi il Centro Recupero Ricci “La Ninna” si sta trasformando oltretutto in un vero e proprio ospedale, così da salvare sempre più animali“, ha dichiarato a Teleambiente lo stesso fondatore della struttura, Massimo Vacchetta.
Il Centro Recupero Ricci “La Ninna” si regge sulle donazioni dei privati. Ed ecco perché il santuario chiede il supporto di tutti, così da garantire una seconda opportunità ai piccoli angeli a quattro zampe.
Centro Recupero Ricci “La Ninna”, Massimo Vacchetta: “Ecco come soccorrere i ricci feriti”
Cosa possiamo fare se notiamo un riccio ferito sulla strada? E se ne troviamo uno nel nostro giardino? E se avvistiamo, invece, alcuni cuccioli abbandonati? Tutte le risposte nello “Speciale Teleambiente” dedicato ai ricci con i consigli di Massimo Vacchetta.