Pfas, l’allarme in un nuovo studio: tracce dei composti chimici sono state rinvenute in più della metà di 231 diversi prodotti di cosmetica analizzati. Ci sono anche prodotti di marche ‘top’ a livello mondiale.
Pfas, il nuovo allarme: tracce dei pericolosi composti chimici sono state rinvenute in più della metà di 231 diversi prodotti cosmetici analizzati da alcuni ricercatori statunitensi e canadesi. Tra i prodotti analizzati ci sono anche quelli di marche molto conosciute a livello mondiale. Lo studio è stato già sottoposto a peer-review e pubblicato su Environmental Science & Technology. Dalle analisi, emergono alti livelli di fluorina organica, un indicatore importante sulla presenza di Pfas.
Many cosmetics sold in the United States and Canada likely contain high levels of per- and polyfluoroalkyl substances (#PFAS), according to a new article published in ES&T Letters: https://t.co/gRSXYU1fZI@BryanWBrooks @NDscience pic.twitter.com/ayGvncqY3f
— Environmental Science & Technology Journals (@EnvSciTech) June 15, 2021
Tra i prodotti analizzati ci sono rossetti, mascara, fondotinta, eyeliner, correttori, balsami per labbra, fard e smalti. Quelli che in più casi presentano alti livelli di Pfas sono i mascara (82% dei marchi analizzati), i fondotinta (63%) e i rossetti liquidi (62%). I Pfas sono composti chimici estremamente resistenti che non si degradano naturalmente e che, se accumulati nell’organismo, possono causare diverse patologie come il cancro, malattie della tiroide e del fegato, problemi ormonali, immunodeficienza e malformazioni alla nascita.
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Tom Bruton, tra i ricercatori che hanno condotto lo studio, ha spiegato: “Per la prima volta qualcuno ha cercato la fluorina e i Pfas nei cosmetici, quindi non sapevamo cosa avremmo trovato. Non ci aspettavamo però che nei prodotti di uso quotidiano come i cosmetici fossero presenti tali livelli di composti chimici inquinanti e dannosi“. Il Guardian cita anche le principali marche di cui sono stati analizzati i prodotti cosmetici: L’Oréal, Ulta, Mac, Cover Girl, Clinique, Maybelline, Smashbox, Estée Lauder e Nars. Lo studio, tuttavia, non ha rivelato a quali brand appartenessero i prodotti potenzialmente dannosi.