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PFAS in Umbria, Mascia e Guarda (AvS) accusano la Giunta Tesei: “Che acqua stiamo bevendo?”

PFAS in Umbria, Mascia e Guarda (AvS) accusano la Giunta Tesei “Che acqua stiamo bevendo”

PFAS in Umbria, la giunta regionale accusata di immobilismo da Mascia e Guarda (AvS): “Che acqua stiamo bevendo noi e i nostri figli?”

La presenza di PFAS nelle acque dell’Umbria continua a preoccupare e la questione ha sollevato polemiche anche tra gli esponenti del partito Alleanza Verdi e Sinistra.

Che acqua stiamo bevendo noi e i nostri figli? A porsi la domanda sono il co-portavoce regionale di Europa Verde e Candidato al Consiglio regionale dell’Umbria, Gianfranco Mascia e l’Eurodeputata AVS Cristina Guarda.

“Da tempo, come AVS, denunciamo la presenza dei PFAS nelle acque dei nostri fiumi e ora anche Greenpeace attesta attraverso la sua spedizione ‘Acque senza veleni’ che le nostre preoccupazioni erano fondate. La gravità della situazione nelle acque umbre, in particolare nell’area del ternano-narnese, desta preoccupazioni sia per la salute pubblica che per la gestione delle risorse idriche regionali”, hanno dichiarato.

A settembre, l’associazione Italia Nostra aveva riportato l’attenzione su un report di Arpa Umbria del 2023. L’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente aveva effettuato il monitoraggio dei cosiddetti inquinanti eterni nelle acque superficiali e sotterranee del territorio umbro.

Secondo quanto rilevato dall’Arpa, anche “il cuore verde d’Italia” è contaminato dai PFAS, specialmente la Conca Ternana. Lì, il 72% dei campioni è risultato positivo alla presenza di sostanze per-e polifluoroalchiliche. I dati sono sempre stati reperibili sul sito dell’Arpa, ma ciò che ha lasciato perplessa Italia Nostra è che non è stato dato il giusto risalto alla notizia.

L’associazione ha quindi esaminato la documentazione e denunciato la situazione: “Qui è accaduto qualcosa di assolutamente discutibile e cioè il fatto che da almeno sei anni esistono le prime rilevazioni di PFAS nelle acque potabili e nessuno aveva comunicato nulla.”, ha spiegato a TeleAmbiente Andrea Liberati, esponente di Italia Nostra.

PFAS in Umbria, AVS accusa la Regione di immobilismo

Alla luce di tutto questo, Mascia e Guarda puntano il dito contro la Giunta Tesei, accusandola di immobilismo.

“Con una situazione già così difficile, quello che sorprende è l’immobilismo della Giunta Tesei che in questi ultimi cinque anni non ha fatto assolutamente nulla sul tema, sia a livello di interventi che in tema di prevenzione. Un immobilismo che potrebbe aver determinato un peggioramento della situazione che saranno gli umbri a pagare sulla propria pelle. È nostro dovere mantenere alta l’attenzione sul questo tema e la nostra buona scelta sarà agire in tutti i luoghi per difendere la salute delle cittadine e dei cittadini dell’Umbria”, concludono gli esponenti di Avs.

Mascia e Guarda hanno presentato un esposto alla Procura di Terni, chiedendo di “prendere tutti i provvedimenti del caso per individuare le fonti inquinanti, bloccare l’inquinamento e per impedire che si continui a somministrare alla popolazione della conca ternana acque contenenti PFAS”.

A sollevare la questione non è solo Alleanza Verdi e Sinistra. Anche Raffaella Brunozzi, del Movimento 5 Stelle, in un post su Facebook ha reso nota la richiesta di un’interrogazione alla giunta regionale per il giorno 8 ottobre.

“In un’interrogazione a risposta immediata si chiederà alla giunta regionale di chiarire sulle mancate comunicazioni e gli intendimenti riguardo le positività riscontrate da Arpa Umbria per i composti PFAS in campioni di acque destinate al consumo umano”, si legge nel post. “Occorre avviare un monitoraggio di tutte le acque potabili, intervenire per ridurre la concentrazione di PFAS, rimuovere le fonti di inquinamento, promuoverne il disuso”.

PFAS, in corso la mappatura di Greenpeace sulle acque potabili nelle regioni italiane

In questi giorni è in corso la raccolta dei campioni di acqua in tutte le Regioni italiane effettuata da Greenpeace nell’ambito della campagna “Acque senza veleni”. L’obiettivo dell’associazione ambientalista è di creare una mappa – per la prima volta in Italia – che fornisca dati aggiornati sulla presenza di PFAS nelle acque potabili.

La documentazione andrà poi ad aggiungersi ai numerosi studi sugli inquinanti eterni, sia nazionali che internazionali, che evidenziano da anni la pericolosità di queste sostanze per l’ambiente e la salute.