Circa il 60% del pescato delle acque del Santuario dei Cetacei, lungo la costa della Toscana, è contaminato da PFOS (acido perfluorottansolfonico), un composto classificato come possibile cancerogeno appartenente al gruppo dei PFAS. La stessa contaminazione non risparmia pesci e crostacei pescati nei mari della Calabria, sia nel versante del Tirreno che in quello ionico.

Lo rivelano i dati che Greenpeace Italia ha ricevuto da ARPAT, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, e da ARPA Calabria, dopo una richiesta di accesso agli atti.