Un nuovo metodo sperimentato dal New Jersey Institute of Technology consente di rilevare in poco tempo i PFAS: ci vogliono da 1 a 3 minuti.
I PFAS che contaminano suolo, alimenti, acqua e sono contenuti in moltissimi oggetti d’uso quotidiano, grazie ad un nuovo esperimento si possono rilevare in soli 3 minuti.
La scoperta fatta dai chimici del New Jersey Institute of Technology, pubblicato su Science Daily, consente di rilevare tracce di forever chemicals pochi minuti. Il metodo utilizzato è la spettrometria di massa “a spruzzo di carta” infatti, fino a 100 volte più sensibile di quello utilizzato finora, ovvero cromatografia liquida. Con questa modalità, i ricercatori sono riusciti ad individuare 11 molecole di PFAS, di cui alcune correlate ad effetti negativi per la salute umana (rischio di cancro e soppressione del sistema immunitario).
Per l’esperimento, il team ha utilizzato imballaggi per gli alimenti, tra cui carta per popcorn da microonde, scatole di noodle istantanei, confezioni di patatine fritte, hamburger di due catene multinazionali di fast food. Il tempo impiegato è stato appena un minuto. Per le analisi sull’acqua invece, effettuate su quella di rubinetto, per rilevare la presenza di PFOA (acido perfluoroottanoico) ci sono voluti due minuti.
“Questo metodo analitico potrebbe facilitare screening più intensivi per i PFAS tossici che potrebbero essere necessari nell’ambito di tale proposta per proteggere la sicurezza del nostro approvvigionamento idrico”, ha spiegato Mengyan Li, coautore dello studio e professore associato di scienze ambientali del NJIT.
Inquinamento da PFAS, un rischio per ambiente e salute
Le sostanze chimiche per sempre infatti, non sono inquinano l’ambiente, danneggiando gli ecosistemi, ma come rilevano numerosi studi, aumentano il rischio di malattie come alcuni tumori e interferiscono sul sistema endocrino. Molti Paesi hanno abbassato il valore limite consentito dei PFAS nell’acqua, ma i forever chemicals inquinano ormai più di 17.000 siti solo in Europa.
Come ha spiegato Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia, a TeleAmbiente: “Negli anni sono emerse tante prove circa la pericolosità di queste sostanze per la salute. I PFAS sono noti per essere interferenti endocrini e sono associati anche ad alcune forme tumorali”.
Sui valori limite adottati dai Paesi europei, Ungherese ha spiegato: “Anche grazie alla spinta dal basso, le autorità europee furono costrette ad intervenire. Ma non si scelse di tutelare con un valore limite la salute umana ma si scelse un valore di compromesso, che non è, di fatto, cautelativo per la salute umana.”