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Stop ad alcuni PFAS in imballaggi alimentari, cosmetici e giacche. Le nuove misure dell’Ue

Stop ad alcuni PFAS in imballaggi alimentari, cosmetici e giacche. Le nuove misure dell’Ue

PFAS, nuove misure dall’Ue per proteggere i consumatori e l’ambiente dal PFHxA e dalle sostanze correlate. Ecco dove saranno vietati.

Dalla Commissione europea arrivano nuove misure per limitare l’utilizzo dei PFAS. Nell’ambito del regolamento REACH – la legislazione europea sulle sostanze chimiche – Bruxelles ha emanato restrizioni sull’uso dell’acido undecafluoroesanoico (PFHxA) e delle sostanze ad esso correlate.

“Questi sottogruppi di sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (Pfas) sono molto persistenti e molto presenti nell’acqua e il loro utilizzo in alcuni prodotti rappresenta un rischio inaccettabile per la salute umana e l’ambiente”, si legge in una nota della Commissione europea.

Stop ad alcune sostanze PFAS, ecco dove saranno vietate

La restrizione vieterà la vendita e l’uso di PFHxA nei tessuti di consumo, come giacche impermeabili, imballaggi alimentari (come le scatole della pizza), nelle miscele di consumo (come gli spray impermeabilizzanti), nei cosmetici e in alcune applicazioni di schiuma antincendio, come quelle utilizzate per l’addestramento e i test, ma “senza compromettere la sicurezza”.

Il divieto di utilizzo della sostanza chimica non riguarderà le altre applicazioni, come l’impiego nella produzione di batterie, dei semiconduttori o nelle celle a combustibile per l’idrogeno verde. Una restrizione importante per ridurre le emissioni di PFAS, dato che il PFHxA viene spesso utilizzato in sostituzione di un altro forever chemical già vietato, l’acido perfluoroottanoico (PFOA). La decisione “si basa sulla valutazione scientifica dei comitati dell’Echa e ha superato con successo l’esame del Parlamento europeo e del Consiglio”, spiega la nota di Bruxelles.

La misura entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Ue e sarà attiva definitivamente dopo periodi di transizione compresi tra 18 mesi e 5 anni, a seconda dell’uso, per consentire ai sistemi produttivi di sostituire la sostanza con alternative più sicure per ambiente e salute.

PFAS, l’Ue aumenta le restrizioni e le misure di monitoraggio nelle acque

L’attenzione sugli inquinanti eterni dunque resta alta e l’Europa sta compiendo dei passi avanti per ridurne l’utilizzo e migliorarne il monitoraggio. Di recente infatti, la Commissione Ue ha anche emanato nuove linee guida su monitoraggio delle sostanze PFAS nelle acque destinate al consumo umano che introducono due nuovi parametri. L’obiettivo è accelerare il monitoraggio e l’applicazione della normativa dato che il problema dell’inquinamento da forever chemicals nell’acqua dolce è una realtà in crescita su tutto il territorio europeo.

Ora toccherà agli enti nazionali dare applicazione alle direttive Ue nell’ottica di salvaguardia di salute e ambiente.