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PFAS, nuova fase di monitoraggio a Spinetta Marengo

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L’assessore alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi, ha annunciato una task force sul tema PFAS dopo aver visitato il sito di Spinetta Marengo.

La città in provincia di Alessandria ospita uno dei più grandi stabilimenti del gruppo chimico internazionale Syensqo, una delle zone dove si sono riscontrati alti livelli di inquinamento da PFAS.

“Ho deciso di metterci la faccia su uno dei temi che ritengo una priorità per il mio Assessorato per ascoltare la voce delle persone interessate e dare la massima trasparenza sulle azioni messe in atto – ha dichiarato l’assessore alla Sanità del Piemonte Federico Riboldi – È stata l’occasione per fare il punto su tutti i monitoraggi attivati in questi anni, come quello che Arpa ha inviato proprio in questi giorni sulla presenza di Pfas nell’aria, presentare i risultati della prima fase dei test sulla popolazione, illustrare le novità derivanti dall’autorizzazione avuta da parte del Comitato etico sulla seconda fase di prelievi di sangue nei cittadini”, si legge nel comunicato della Regione Piemonte.

Per la realizzazione di queste attività i fondi finora stanziati ammontano ad oltre 3 milioni di euro. Con il via libera del Comitato etico, sarà possibile aumentare la platea di potenziali soggetti da sottoporre ai test, allargando i biomonitoraggi ad una zona maggiore dal polo chimico. Ciò consentirà di ampliare i risultati della prima fase dei test, quando su una platea potenziale di 120 persone accettarono di sottoporsi ai prelievi di sangue solo in 29.

Le associazioni del territorio presenti all’incontro hanno chiesto di estendere il monitoraggio a tutta la popolazione. L’inquinamento da PFAS è infatti un problema che coinvolge zone più ampie rispetto a quelle individuate per la task force.

Inquinamento da PFAS, linee guida più stringenti dall’Ue

Gli inquinanti eterni rappresentano un’emergenza ambientale e sanitaria che riguarda tutta l’Europa, comprese molte regioni dell’Italia.

Numerosi studi hanno rilevato che l’esposizione ai PFAS – classificati come cancerogeni per l’uomo – è associata ad alcune forme tumorali. Le sostanze per-e polifluoroalchiliche quindi, rappresentano un rischio per la salute umana, oltre che per l’ambiente, come ha spiegato a TeleAmbiente Giuseppe Ungherese, Responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia: Negli anni sono emerse tante prove circa la pericolosità di queste sostanze per la salute.  I PFAS sono noti per essere interferenti endocrini e sono associati anche ad alcune forme tumorali”.

Di recente l’Europa ha emanato delle linee guida sul monitoraggio dei PFAS nelle acque, stabilendo dei limiti più stringenti e due nuovi parametri. Oltre all’azione delle istituzioni e il monitoraggio nei territori maggiormente inquinati, sarebbe necessario ripensare i processi industriali affinché queste sostanze non vengano più utilizzate.