PFAS, la loro presenza nel sangue può ridurre la durata del sonno

PFAS, influenzano durata e qualità del sonno. Lo studio

Tabella dei Contenuti

I PFAS influiscono anche sulla qualità del sonno. Lo rivela uno studio americano su ragazzi di età compresa tra i 19 e i 24 anni. I forever chemicals agiscono su alcuni geni con riduzioni del sonno fino a 80 minuti.

I PFAS tormentano anche il nostro sonno. A scoprilo sono stati gli scienziati dell’Università della California del Sud, che hanno collegato la presenza degli inquinanti eterni nel sangue alla qualità del riposo. È la prima volta che viene effettuato uno studio sul legame tra queste sostanze e i disturbi del sonno.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Environmental Advances, ha coinvolto 144 ragazzi di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Questi ultimi avevano fornito i loro campioni di sangue prelevati a distanza di diversi anni per un altro studio sulla salute condotto sempre dallo stesso ateneo.

Raccogliendo anche dati sulla durata e la qualità del sonno dei partecipanti, i ricercatori hanno scoperto il legame tra quattro sostanze chimiche del gruppo PFAS e il riposo dei giovani. L’analisi si è concentrata su sette composti, ma “solo” PFDA, PFHxS, PFOA e PFOS sono stati associati alla riduzione del sonno.

I giovani che avevano livelli alti di queste sostanze nel sangue – secondo la ricerca – dormivano in media 80 minuti in meno a notte rispetto a coloro che avevano livelli più bassi. La molecola maggiormente responsabile della difficoltà a prendere sonno e dormire bene (per poi sentirsi stanchi il giorno) è il PFOS. Questo inquinante è uno dei più noti ed è impiegato nella produzione di oggetti impermeabili e antiaderenti.

Ma non è l’unico composto ad essere finito sotto la lente d’ingrandimento degli scienziati. Anche PFDA, PFHxS e PFOA sono stati associati alla minore durata del sonno.

“Ciò che abbiamo misurato nel sangue è probabilmente dovuto all’esposizione fin dalla nascita, o addirittura all’esposizione prenatale”, ha affermato Shiwen Li, coautore dello studio e ricercatore presso la Facoltà di Medicina Keck dell’Università della California del Sud. I cosiddetti forever chemicals entrano nell’organismo umano principalmente attraverso l’acqua potabile e l’ingestione di alimenti contaminati.

PFAS, interferiscono anche sul sonno

Ma in che modo queste sostanze agiscono sul sonno? Il team di ricercatori ha esaminato i collegamenti tra i geni correlati agli inquinanti eterni e quelli legati ai disturbi del sonno. Di oltre 600 geni individuati, 7 attivati dalle sostanze per-e polifluoralchiliche sembravano influenzare il sonno.

Tra questi c’è il cortisolo, un ormone importante per regolare i ritmi sonno-veglia, e la catepsina B, un gene correlato alla memoria e alle capacità di pensiero. “La qualità del sonno è un problema che riguarda quasi tutti, quindi l’impatto dei PFAS sul sonno potrebbe avere implicazioni politiche”, ha affermato Li. Quella dei forever chemicals è una questione che riguarda tutti, visto il crescente inquinamento rilevato nel corso degli anni a livello globale.

In Italia, da anni molte associazioni lottano affinché queste sostanze vengano vietate. Di recente l’associazione ambientalista Greenpeace ha avviato la prima mappatura per tracciare la presenza dei PFAS nell’acqua potabile in tutta Italia.

I danni alla salute causati da queste sostanze sono già noti, come il rischio di contrarre alcune forme di cancro femminile e infertilità, oltre a favorire alti livelli di colesterolo. L’attivismo e le continue ricerche sull’argomento basteranno a porre fine all’inquinamento da PFAS? A settembre la Commissione Ue ha emanato nuove linee guida per il monitoraggio delle sostanze nelle acque destinate al consumo umano. Ora toccherà agli enti nazionali adeguarsi quanto prima.

Pubblicità
Articoli Correlati