PFAS nelle padelle antiaderenti. Un test francese svela che li contengono tutti i marchi analizzati, anche quelli costosi.
I PFAS rientrano tra le sostanze chimiche presenti in moltissimi oggetti di uso quotidiano, tra cui le padelle. Le caratteristiche che rendono i forever chemicals perfetti proprio per pentole e padelle sono l’antiaderenza e l’impermeabilità.
Sono noti però gli effetti nocivi di queste sostanze sulla salute dell’uomo, oltre che sull’ambiente.
Il magazine francese Que Choisir ha effettuato un’indagine sui PFAS contenuti nelle padelle antiaderenti dei marchi leader del settore (De Buyer, Cristel, Tefal, Beka), ma anche di quelli più economici (Carrefour, E.Leclerc, Ikea, Lidl).
PFAS, presenti in tutti i marchi testati, ma in quantità diversa
Nel test, effettuato su 8 padelle in Teflon e una in ceramica, sono stati cercati 70 tipi di PFAS. In tutti i campioni è stata rilevata la presenza degli inquinanti eterni, anche se in quantità differenti.
Le padelle sono state analizzate prima dal rivestimento nuovo, poi da quello riscaldato per 10 minuti e tutte rispettano le normative vigenti. I livelli registrati di PFOA, PFOS, C9-C14 PFCA nel rivestimento sono infatti ben inferiori a 25 µg/kg. La rivista però, avverte che è necessario andare oltre questi dati: “perché queste norme non sono molto restrittive. Si tratta di una manciata di PFAS sugli oltre 4.000 esistenti”.
Tra i marchi testati, Tefal Ingenio è la padella che ne contiene di più (11), ma Beka e De Buyer (le più costose del gruppo) sono finite in fondo alla classifica. Come mai? Que Choisir le ha etichettate come peggiori perché nel loro rivestimento contengono almeno un PFAS considerato pericoloso. Si tratta di PFBS (acido perfluorobutansolfonico) per il primo marchio e PFHxA (acido perfluoroesanoico) per il secondo.
La padella Homeside di E.Leclerc è quella che invece contiene meno sostanze per e-polifluoroalchiliche ed è stata classificata con due stelle (bene). Nessuno dei modelli analizzati ha raggiunto le tre stelle (molto bene).
PFAS nelle padelle, testata anche una in ceramica
Il test ha coivolto anche una padella in ceramica del marchio Tefal (Renew On), sarà andata meglio? Secondo i risultati è più sana, ma meno performante.
Dei 70 PFAS ricercati, Que Choisir ne ha rilevati ancora 3, ma a dosi basse rispetto ai modelli PTFE. Il problema di queste padelle però è che il cibo si attacca più facilmente, sono meno resistenti agli urti e al contatto con gli oggetti appuntiti, spiega la rivista.