Ecco quali sono i territori contaminati da PFAS in Italia.
L’inquinamento da PFAS in Italia, non riguarda solo il Veneto, dove la giunta regionale ha stanziato recentemente 23,5 milioni di euro per superare le criticità legate alla contaminazione da forever chemicals delle falde acquifere. Ecco in quali altre zone sono presenti gli inquinanti eterni.
L’inchiesta “The Forever Pollution Project”, realizzata da 14 giornalisti europei, mostra che l’inquinamento è più alto di quanto in realtà si sappia pubblicamente.
I giornalisti hanno raccolto 100 set di dati per costruire una mappa unica nel suo genere sulla contaminazione da PFAS in Europa. Dall’inchiesta, è emerso che sul territorio europeo ci sono:
- 20 impianti chimici produttori di PFAS;
- 2.100 siti considerati “hotspot PFAS”, dove la contaminazione raggiunge livelli considerati pericolosi per la salute delle persone esposte (la soglia è di 10 nanogrammi per litro);
- Oltre 17.000 siti in cui è stata rilevata la contaminazione da PFAS, in acqua, nel suolo o negli organismi viventi da team scientifici e agenzie ambientali nell’arco degli ultimi dieci anni (2003-2023);
- Oltre 21mila presunti siti di contaminazione
2️⃣ Forever Pollution Project: journalists mapped the horror of #PFAS pollution in Europe
18 European newsrooms joined forces and published an online map of Europe, showing known and presumptive pollution hotspots with the harmful PFAS chemicals. https://t.co/jrOLM3isek pic.twitter.com/utE67YoPk8
— CHEM Trust (@CHEMTrust) March 3, 2023
Ma quali sono le Regioni più inquinate in Italia?
PFAS, i territori inquinati in Italia
La contaminazione da PFAS è presente, in modo diffuso, su tutto il territorio, seppur in diverse concentrazioni. Oltre al già noto Veneto dove si trovano gli stabilimenti Miteni e Chemours, anche le Regioni del Nord riscontrano alti livelli di inquinamento. Ad esempio in provincia di Alessandria, in Piemonte, dove nella zona di Spinetta Marengo (e non solo) sono stati rilevati alti livelli di PFAS. Poi in Lombardia, soprattutto nelle aree vicino ai fiumi Brembo e Serio, nelle province di Brescia e Bergamo, in Emilia Romagna, in particolare nella zona di Maranello e in Friuli Venezia Giulia, nella zona di Codroipo, in provincia di Udine.
Nel centro Italia invece, risultano contaminate la Toscana, specialmente la zona di Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa, ma anche in Umbria, nelle Marche e nel Lazio.
La presenza di PFAS al Sud è rilevata in Campania, soprattutto a Giugliano e in tutta la provincia di Napoli, in Puglia nella provincia di Brindisi, in Sicilia, in particolare nella provincia di Siracusa e in Sardegna, in particolare nella zona di Elmas.
Numerosi studi hanno rilevato che l’esposizione ai PFAS – classificati come cancerogeni per l’uomo – è associata ad alcune forme tumorali. Le sostanze per-e polifluoroalchiliche quindi, rappresentano un rischio per la salute umana, oltre che per l’ambiente, come ha spiegato a TeleAmbiente Giuseppe Ungherese, Responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia: “Negli anni sono emerse tante prove circa la pericolosità di queste sostanze per la salute. I PFAS sono noti per essere interferenti endocrini e sono associati anche ad alcune forme tumorali”.