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Un cocktail di PFAS in frutta e verdura Ue: in 10 anni aumento del 220%

Un cocktail di PFAS in frutta e verdura Ue in 10 anni aumento del 220%

Negli ultimi 10 anni c’è stato un aumento del 220% delle tracce di PFAS in frutta e verdura Ue.

Un nuovo rapporto di alcune ONG tra cui PAN Europe e Générations Futures, spiega che i cittadini europei sono sempre più esposti ai PFAS attraverso il cibo. Negli ultimi 10 anni, secondo i dati ufficiali dei programmi nazionali degli Stati membri, c’è stato un aumento del 220% di contaminazione da sostanze per-e polifluoroalchiliche in frutta e verdura Ue.

Secondo il report, la frutta più colpita è quella estiva, come fragole (37%), pesche (35%), albicocche (31%). Spesso sono stati trovati cocktail di tre o quattro diversi PFAS in un unico frutto. Per quanto riguarda gli ortaggi invece, i valori più alti nel 2021 sono stati registrati da indivia (+47%) e cetrioli (+20%).

Ma qual è la provenienza di frutta e verdura maggiormente contaminata dai pesticidi PFAS? Secondo il report, tra i 20 Paesi dell’Ue presi in esame, Paesi Bassi, Belgio, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia sono i principali produttori di alimenti contaminati da forever chemicals, mentre Paesi come Costa Rica, India e Sud Africa sono i principali esportatori di alimenti ad alto contenuto di PFAS per l’Ue.

“Il nostro studio rivela un’esposizione deliberata, cronica e diffusa dei consumatori europei ai cocktail di pesticidi PFAS presenti in frutta e verdura” afferma Salomé Roynel, Policy Officer di PAN Europe.

I PFAS utilizzati più frequentemente in agricoltura nei 10 anni analizzati (2011-2021) sono: il fungicida fluopyrame, l’insetticida flonicamid e il fungicida trifloxystrobin.

PFAS, l’appello delle Ong per vietarne l’uso in agricoltura

Il fatto che le tracce di pesticidi rilevate siano all’interno dei limiti di legge non elimina comunque le preoccupazioni sui potenziali rischi per ambiente e salute, soprattutto perché in certi casi (come alcuni frutti) l’esposizione è combinata. Alcune “sostanze chimiche eterne” infatti, sono state classificate dallo IARC come “cancerogene” per l’uomo e molti studi li hanno associati al rischio di tumori e infertilità. Come ha spiegato Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia, a TeleAmbiente: “Negli anni sono emerse tante prove circa la pericolosità di queste sostanze per la salute. I PFAS sono noti per essere interferenti endocrini e sono associati anche ad alcune forme tumorali”.

L’anno scorso, l’Unione Europea ha fatto il primo passo per limitarne l’uso in agricoltura, ma i pesticidi che li contengono sono esclusi dal campo di applicazione di questa restrizione, poiché i prodotti fitosanitari sono regolamentati da testi propri.

Le Ong lanciano un allarme all’Europa, sottolineando anche attraverso le evidenze del report, l’urgenza di vietare i forever chemicals dagli alimenti e dai mangimi. “Il continuo accumulo di PFAS nel suolo, nell’acqua e nella catena alimentare, e i cocktail che ne derivano, presentano rischi cronici per la salute umana. È urgente vietarli da tutti gli alimenti e dai mangimi per proteggere la salute dei cittadini europei”, affermano le due associazioni.