Anche le energie rinnovabili hanno un impatto ambientale, come quello scoperto dai ricercatori USA: le batterie al litio rilasciano una sostanza chimica del gruppo PFAS.
Ridurre le emissioni di CO2 ma aumentando l’inquinamento da PFAS. È ciò che temono gli scienziati autori dello studio sulle batterie per auto elettriche agli ioni di litio.
Anche le batterie destinate ad alimentare ai veicoli elettrici infatti, possono essere una fonte di inquinamento e molte tipologie utilizzano una sostanza appartenente al gruppo dei PFAS che migliora la conduzione elettrica e rende le batterie meno infiammabili.
I PFAS sono ampiamente utilizzati nell’industria perché hanno proprietà idrorepellenti e oleorepellenti. Vengono chiamati “forever chemicals” proprio perché non si degradano, inquinando l’ambiente e accumulandosi nell’organismo. Anche le batterie al litio sono molto diffuse, si trovano in quasi tutti i device elettronici che utilizziamo giornalmente e l’aumento della produzione di auto elettriche ne ha aumentato ancora di più la produzione.
La ricerca pubblicata su Nature Communications e guidata da Università Tecnologica del Texas e Duke University ha rilevato livelli alti di PFAS in campioni di acqua, aria, suolo e neve vicino agli impianti di produzione delle batterie di Francia, Belgio e Stati Uniti.
Dai test effettuati per osservare l’eventuale rilascio di sostanze inquinanti, è emerso che in effetti le batterie agli ioni di litio contengono e disperdono i bis-perfluoroalchilsulfomidi – o bis-FASI – che sono paragonabili in termini di tossicità per l’ambiente al più noto acido perfluoroottanoico (PFOS).
Le batterie al litio per le auto elettriche rilasciano PFAS,
Il potenziale inquinamento, secondo gli autori, non riguarderebbe solo le zone limitrofe agli stabilimenti di produzione delle batterie. Queste sostanze infatti possono diffondersi molto lontano viaggiando attraverso l’aria, estendendo l’inquinamento ad aree più estese.
Inoltre, i composti possono disperdersi nell’ambiente anche tramite le discariche, dove finisce la maggior parte delle batterie al litio. Solo il 5% di queste infatti, viene riciclato. Entro il 2040 i rifiuti derivati dalle auto elettriche potrebbero arrivare a 8 milioni di tonnellate, con un conseguente aumento dell’inquinamento da PFAS.
“Ridurre drasticamente le emissioni di CO2 con innovazioni come le auto elettriche è fondamentale – commenta una delle autrice dello studio Jennifer Guelfo dell’Università Tecnologica del Texas – ma non dovrebbe comportare l’effetto collaterale di un aumento dell’inquinamento da Pfas”.
I risultati dello studio evidenziano quindi che gli impatti ambientali derivati dall’utilizzo di energie pulite meritano un esame più approfondito, affinché la riduzione delle emissioni di CO2 non avvengano aumentando dall’altra parte il rilascio di inquinanti persistenti come i PFAS.