pesca pescato illegale

Pescato illegale, blitz e sequestri

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Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza in stretta sinergia con la Guardia Costiera e le Capitanerie di Porto, si svolgono nel corso di tutto l’anno, ma raggiungono il culmine con le operazioni a ridosso delle festività religiose, come la Pasqua. Tanti gli obiettivi dei blitz: tutela dell’ecosistema marino e della salute dei consumatori, ma anche contrasto all’evasione e alla concorrenza sleale. 

Un’attività di controllo che viene condotta costantemente nel corso dell’anno, ma che si intensifica soprattutto a ridosso delle festività religiose: è il contrasto agli illeciti che riguardano la pesca. Il primo blitz, nei giorni scorsi, è stato effettuato dal Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, attraverso i vari reparti navali dislocati presso diversi porti, sia sul versante tirrenico che su quello ionico della Calabria. Allo scopo di tutelare i consumatori della filiera ittica e di contrastare la pesca di frodo, le pattuglie a terra e le unità navali delle Fiamme Gialle hanno effettuato 72 diversi controlli che hanno interessato non solo le navi al largo delle coste, ma anche i mezzi usati per i trasporti e gli esercizi commerciali che vendono il pescato.

La maggior parte degli operatori sono risultati in regola, ma sono scattate anche multe per un importo complessivo di oltre 81 mila euro e il sequestro di circa cinque tonnellate di pescato, a causa di diverse violazioni. Tra queste, l’utilizzo di attrezzature vietate o non conformi, la pesca di specie protette o sottoposte a fermo biologico, oltre a violazioni delle norme igieniche, sanitarie, di tracciabilità o di conservazione. In particolare, alcuni pedinamenti iniziati nello scorso mese di marzo, hanno permesso di intercettare e sequestrare, tra Reggio Calabria e Cosenza, 3.500 kg. di novellame di sardina pilchardus, più noto come ‘bianchetto’, risultati anche non idonei al consumo umano.

Altrettanto importante, l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bari, che dopo complessi controlli ha sequestrato oltre due tonnellate di pescato illegale, prive della documentazione di tracciabilità. Tra i prodotti sequestrati, ricci di mare, novellame e specie ittiche in fase riproduttiva, il cui prelievo illegale è una seria minaccia per l’equilibrio dell’ecosistema marino. Ma anche cefalopodi, mitili, crostacei e pregiati frutti di mare, come ostriche e tartufi di mare, destinati ad un commercio illecito senza garanzie sanitarie e quindi con rischi per la salute dei cittadini. A 80 diversi soggetti sono state comminate multe per oltre 250 mila euro complessivi, mentre i prodotti sequestrati avrebbero fruttato illecitamente oltre 100 mila euro.

I controlli e i blitz della Guardia di Finanza, in stretta sinergia con la Guardia Costiera e le Capitanerie di Porto, sono fondamentali per vari aspetti. In primis, il rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema marino, ma anche e soprattutto la tutela della salute dei consumatori e il contrasto ai fenomeni di evasione fiscale e concorrenza sleale.

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