A Perugia, l’ Economic Challenge 2024, un momento di riflessione con amministratori, imprenditori, rappresentanti di finanza e università per: ‘Progettare il futuro per le nostre vite’.
A Perugia, si è svolto l’ Economic Challenge 2024, organizzato dalla società Acacia Group.
L’Economic Challenge ha anche quest’anno rappresentato un importante momento di confronto per sviscerare, attraverso le testimonianze di amministratori, imprenditori, rappresentanti del mondo bancario e università, i punti critici e le sfide che attendono la sfera politica, quella dei manager e degli imprenditori.
Un’occasione unica per interpretare i megatrend necessari per costruire un futuro fatto di competenza, innovazione e coraggio.
Il tema di questa edizione è stato ‘Progettare il futuro per le nostre vite’, un invito alla comunità internazionale a portare soluzioni concrete per la realizzazione di una società sostenibile, che supporti le idee degli individui e migliori la qualità della vita delle persone.
Sono stati invitati prestigiosi relatori per esplorare il ruolo dell’intelligenza artificiale nel plasmare il nostro futuro, con un occhio di riguardo al capitale umano.
In un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici, l’intelligenza artificiale (IA) emerge come una forza trainante che promette di trasformare ogni aspetto della vita quotidiana.
Un argomento centrale dell’evento è stato l’impatto sociale ed etico dell’IA per scoprire se e come sia possibile aumentare l’inclusione sociale e potenziare la cultura dello sviluppo di politiche diversity equity and inclusion, attraverso la conoscenza e l’uso dell’intelligenza artificiale e delle sue molteplici applicazioni negli ambiti della vita quotidiana e dell’impresa, rispettando i valori umani e promuovendo l’inclusività.
Si è parlato anche di transizione energetica sostenibile, di come si possano adottare strategie che non solo riducano il consumo di energia, ma che promuovano anche l’uso di fonti rinnovabili.
Il commento dell’ amministratore di Acacia Group, Francesco Pace
“Si parla di futuro – ha detto Francesco Pace – di come progettare il futuro per le nostre vite. Noi abbiamo voluto riprendere anche quello che è il tema di Expo 2025. Serve il coraggio di affrontare una nuova socialità, che è inevitabile, sarà con un’influenza importante dell’intelligenza artificiale”.
“Crepet – ha ricordato Francesco Pace – ha detto che in Umbria siamo un’isola felice perché la nostra regione, anche per la popolazione che ha, possiamo dire che è un quartiere di Roma, e quindi questo, esalta la socialità delle persone, anche per il fatto di essere in prossimità ad altri ed avere il valore della famiglia”.
“Di certo – ha aggiunto Pace – non ci confondiamo con quella che è una metropoli ed in questo ci viene più semplice gestire le relazioni”.
“Noi – ha continuato Francesco Pace – abbiamo fatto la prima edizione che si parlava di sostenibilità e dell’insostenibilità del fare impresa. L’insostenibilità nel fare impresa resta, è una costante. Per fare impresa davvero ci vuole coraggio ed il coraggio sarà anche quello di cercare di traguardare una quarta edizione e di affrontare i temi caldi del prossimo anno”.
Tra gli ospiti anche il sociologo e psichiatra, Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano
“Da sempre – ha sottolineato Paolo Crepet – da quando sono arrivare le carrozze a cavallo, quando è arrivato il treno, il ferro da stiro, abbiamo convissuto con qualcosa che ci ha cambiato un po’ la vita. Questa ce la cambia tanto, però credo che la nostra intelligenza sia quella di capire che non è tutto buono o tutto sbagliato, ognuno di noi poi sceglierà”.
“Così come la meccanizzazione era evidente, che dovesse prendere possesso delle aziende – ha spiegato Crepet – adesso ci sono altre cose. Amazon è tutto coordinato da un computer, ma questo non mi meraviglia. C’è un altro problema poi di occupazione, se tu mandi a casa un certo numero di persone, poi si spera che queste persone poi possano trovare qualche altra cosa da fare. Perché se è tutto robotizzato, hai un amministratore delegato, un consiglio di amministrazione e tutto il resto non è umano e non so se tutto questo è compatibile”.
“C’è anche un problemino – ha proseguito Paolo Crepet – noi siamo otto miliardi e tra 5 o 6 anni saremo dieci miliardi. Che città ci saranno? Che trasporti ci saranno? Diventa tutto molto complicato, difendere l’ambiente con 10 miliardi di persone, non è la stessa cosa che con 5”.
“Io – ha concluso Crepet – sono nato che c’erano 6 miliardi persone e quindi qualche ciminiera in più non guastava, perché dava lavoro, adesso le cose sono diverse, occorre l’intelligenza umana”.
“Solo attraverso un approccio integrato – hanno ribadito ancora gli organizzatori – possiamo garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni. Inoltre, implementare pratiche di efficienza energetica non solo riduce i costi, ma diminuisce anche l’impatto ambientale. Dobbiamo promuovere una cultura dell’efficienza in tutti i settori, dall’industria all’agricoltura, per costruire un futuro più verde e prospero. La prossima generazione ha il potere di trasformare il nostro territorio in un esempio di sostenibilità. Educare i giovani sull’importanza della conservazione ambientale e fornire loro gli strumenti per innovare è fondamentale. Insieme, possiamo creare un futuro in cui lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente vadano di pari passo, garantendo un mondo migliore per tutti”.
“L’Umbria – hanno rilevato i promotori dell’iniziativa – ha tutte le carte in regola per diventare un modello di sostenibilità. Con una direzione chiara e una visione condivisa, possiamo trasformare questa regione in un esempio di sviluppo sostenibile. Investire in energie rinnovabili, promuovere il turismo responsabile e sostenere l’agricoltura biologica sono solo alcune delle iniziative che possono portare a un futuro luminoso. Insieme, possiamo realizzare questo sogno e costruire un’Umbria più verde e prospera”.