Da Perugia il mondo dell’afasia chiede aiuto: “Servono professionisti e volontari”. In Italia sono circa 20 mila le persone che ogni anno vengono colpite da questo impattante disturbo del linguaggio, in particolare a seguito di lesioni cerebrali quali l’ictus, è un disturbo molto frequente, si contano 150mila afasici in questo momento.
A Perugia, in occasione della 17esima Giornata nazionale dell’afasia si è svolto un evento di sensibilizzazione organizzato da Aita (Associazioni italiane afasici) Umbria.
Professionisti, volontari, familiari e tutti coloro che ruotano attorno a questo mondo hanno più volte ribadito una impellente necessità: il bisogno di ulteriori figure professionali specializzate e di maggior personale per far fronte alle esigenze dei numerosi pazienti.
In Italia sono circa 20 mila le persone che ogni anno vengono colpite da questo impattante disturbo del linguaggio.
Tanti gli addetti ai lavori intervenuti all’iniziativa.
Tra questi anche Francesca Graziani, logopedista dell’Azienda ospedaliera di Terni e consigliera di Aita Umbria.
“L’afasia – ha spiegato Francesca Graziani – è un disturbo causato da una lesione celebrale quindi da un deficit neurologico, ictus ischemici, ictus emmorragici, traumi cranici, tumori cerebrali e patologie degenerative. Queste patologie creano, nella persona che subisce questo danno, dei deficit di linguaggio, quindi difficoltà nella comprensione di ciò che viene detto e nella espressione del linguaggio”.
“L’afasia – ha riferito Graziani – è un disturbo molto frequente, si contano 150mila afasici in Italia, in questo momento”.
“È un disturbo molto impattante nella vita della persona che lo subisce – ha sottolineato Francesca Graziani – proprio perché non avendo possibilità di comunicare, o avendo comunque difficoltà a farlo, tende ad isolarsi e a non relazionarsi con le persone che non lo circondano”.
“Come associazione – ha evidenziato – aiutiamo queste persone per il reinserimento nella società. La nostra associazione è nata in Umbria nel 2012 ed è formata da persone con afasia, cargiver e da volontari (logopedisti, neurologici, psicologi) che danno una mano nella vita dell’associazione. Il nostro intento è quello di sensibilizzare la popolazione e tutte le istituzioni proprio per far conoscere questo disturbo e creare dei momenti in cui la persona può rientrare in società”.
“Le nostre attività sono varie – ha illustrato Francesca Graziani – facciamo musicoterapia, arte terapia, perché tramite l’arte e la bellezza si riesce proprio a comunicare, oppure cerchiamo di collaborare con le associazioni presenti sul territorio”.
Si è tenuta infine la cerimonia di consegna del ‘Premio Simonetta Petini’ a Camilla Brandolese, logopedista di Pordenone, laureata all’ateneo perugino, per la sua tesi ‘Capacità decisionale: valutazione e tutela nel paziente afasico’.
Il premio, alla sua seconda edizione, viene assegnato alla migliore tesi di laurea in Logopedia a tema afasia, e vi hanno partecipato i logopedisti laureati in Italia a partire dall’anno accademico 2020/2021.
“Il logopedista – ha concluso Francesca Graziani – è il professionista sanitario che si occupa di valutazione e riabilitazione di questo disturbo dell’afasia quindi prende in carico le persone che hanno questo deficit”