Si chiama Pequod ed è una barca a vela (recuperata) alimentata da un motore totalmente elettrico che per tre mesi ha girato l’Antartide. Al timone c’è Manuel Pardi, velista argentino.
Una bella storia di recupero e di scelte ‘green’. Si chiama Pequod ed è una barca a vela alimentata solo dal vento e da un motore totalmente elettrico, quindi a zero emissioni, che per tre mesi ha girato l’Antartide. Al timone c’è Manuel Pardi, velista argentino, che ha percorso oltre quattromila miglia marine. Con il vento a favore, Manuel Pardi si è affidato unicamente alle vele, ma nei momenti di calma e in fase di manovra all’interno delle strettoie tra i ghiacci ha utilizzato un motore totalmente elettrico.
Lo skipper argentino ha scelto di dotare la sua barca a vela, dallo scafo di poco più di otto metri, di un sistema di propulsione totalmente elettrico, fornito da Torqeedo. Pequod ha una storia molto particolare: nel 1987 era guidata dal suo costruttore e primo proprietario, ma poi fu dismessa e abbandonata. Manuel Pardi, a quel punto, si era messo in contatto col proprietario, Hernán Álvarez Forn, e con un altro costruttore di barche, Francisco Gigena. I tre, insieme, riuscirono a recuperare Pequod, dandole una nuova vita.
Per il sistema di propulsione è stato rimosso il vecchio motore diesel, sostituito con un pod drive Torqeedo Cruise 4.0 e una batteria agi ioni di litio Torqeedo Power 48-5000. Per la ricarica in Antartide, non essendoci ovviamente colonnine, Manuel Pardi ha fatto installare pannelli solari ad alta efficienza, un generatore eolico da 350 W e un sistema di idrogenerazione per produrre energia dall’acqua che scorre sotto il moto della barca. A completare la strumentazione hi-tech di Pequod ci sono: monitor batteria, caricabatterie, inverter, convertitore DC/DC, regolatori di carica solare e un’app mobile per la gestione.
“Volevo raggiungere il luogo più incontaminato del pianeta, ma senza inquinare. Ho scelto di andare in Antartide senza generare emissioni di carbonio“, ha spiegato Manuel Pardi, partito a bordo di Pequod all’inizio dell’anno e giunto a Deception Island in poco più di un mese e mezzo, affrontando ogni situazione meteorologica. Nonostante le temperature rigide, i venti impetuosi e il mare tempestoso, la barca a vela ‘sostenibile’ ha superato tutte le prove. Lo skipper argentino ha spiegato: “Scivolare dolcemente attraverso le acque incontaminate, senza rumori, gas di scarico e riflessi di carburante in superficie, è stata una sensazione favolosa“.