Il peperoncino è dotato di molte proprietà e di tanti benefici. Si tratta di funzioni terapeutiche, dimagranti, nutritive e si dice anche afrodisiache. Si configura come un vero e proprio antiossidante e la ricerca scientifica si sta concentrando per cercare di scoprire il suo ruolo nella prevenzione dei tumori.
E poi ancora il peperoncino favorisce la digestione, la circolazione sanguigna e ha delle evidenti proprietà antinfiammatorie. Tuttavia bisogna stare attenti, perché ci sono anche delle controindicazioni, soprattutto per chi soffre di alcune patologie, come l’ulcera e la gastroenterite.
Capsaicina
Prima di parlare delle proprietà specifiche del peperoncino, è bene conoscerne il principale dei principi attivi: la capsaicina. Si tratta di un rubefacente, ovvero di una sostanza capace di stimolare e aumentare il flusso sanguigno, contenuto in tutto il frutto. È l’elemento che ne conferisce il singolare gusto piccante e per alcune varietà, quali l’habanero raccolto con i guanti, la sua concentrazione è talmente elevata da causare bruciori alle mucose. Proprio per la peculiarità di aumentare il flusso sanguigno, la capsaicina stimola quella sensazione di “andare a fuoco”, di calore improvviso durante l’ingestione. Andando oltre le specifiche tipologie gustative, questo elemento ha poteri antireumatici, antibatterici, stimola la produzione dei succhi gastrici e combatte i problemi di intestino pigro. In aggiunta, il peperoncino si caratterizza per un’alta presenza di sali minerali, flavonoidi e vitamine, tra cui l’importantissima C.
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Proprietà
Il peperoncino è un alimento che rientra nel VI e VII gruppo fondamentale degli alimenti. Si tratta di un ortaggio utilizzato prevalentemente come spezia, fresco o secco. In altri paesi, ad esempio in Centro e Sud America, grazie all’abitudine per il gusto piccante, ogni giorno vengono mangiate grandi quantità di peperoncino.
Il peperoncino ha un apporto energetico moderato, fornito principalmente dai carboidrati (fruttosio); le proteine sono molto scarse, così come i lipidi.
E’ privo di colesterolo e contiene un buona percentuale di fibra alimentare.
Il peperoncino maturo è particolarmente ricco di vitamine; rilevante è soprattutto il contenuto in acido ascorbico (229 mg di vitamina C per 100 grammi di frutto fresco). Da sottolineare anche la generosa presenza di carotenoidi (precursori della vitamina A) e una discreta concentrazione di niacina (o vitamina PP).
Buono anche l’apporto di sali minerali, soprattutto di potassio; meno interessanti ma degni di nota i livelli di calcio e fosforo.
Questo variopinto insieme di principi nutritivi (ad eccezione della vitamina C), si concentra ulteriormente nel peperoncino spezia, quindi nel frutto essiccato ed eventualmente ridotto in polvere; allo stesso modo si rafforza anche il sapore piccante con cui ogni giorno viene dato un po’ di brio ai piatti più scialbi.
Benefici:
- Afrodisiaco: questa spezia è stata sempre definita come un potente afrodisiaco capace di migliorare le prestazioni per entrambi i sessi e d’altro canto aumentarne la libido, un po’ come lo è per le ostriche. Ma è veramente così o è soltanto una credenza popolare? Facciamo dunque, un po’ di chiarezza al riguardo: la capsaicina possiede un effetto vasodilatatore per cui di sicuro agisce in tal senso. Inoltre questo frutto contiene vitamina E come illustrato in precedenza, pertanto favorisce la fertilità in entrambi i sessi e aumenta il desiderio.
- Benefici al sistema cardiocircolatorio: il peperoncino, soprattutto grazie alla capsaicina, ha un effetto vasodilatatore aumentando così il flusso sanguigno. Ciò a beneficio sia del colesterolo, riducendone i livelli nel sangue, sia del cuore, che è più protetto da malattie cardiovascolari e infarto. Inoltre riduce anche il rischio di ictus e tiene sotto controllo la pressione del sangue in chi soffre di ipertensione.
- Dimagrire: benefici per la linea secondo quanto affermato dalla University of Adelaide, secondo il cui studio la capsaicina contribuirebbe anche a raggiungere in minor tempo la sensazione di sazietà. Tale associazione rende di conseguenza il peperoncino piccante particolarmente indicato per dimagrirepiù facilmente.
- Diabete e tumori: Sebbene le ricerche in merito siano ancora in corso, pare che il peperoncino possa essere d’aiuto in alcune patologie croniche o letali, quali il diabete e alcuni tipi di tumori. In quel del Canada si sta studiando se la capsaicina possa essere d’aiuto ai pazienti con diabete di tipo 1, in particolare nell’evitare i collassi per livelli di glicemia troppi bassi. Vi sono stati successi interessanti sui topi, ma la sperimentazione sull’uomo non è ancora cominciata. In una ricerca condotta dall’American Association for Cancer Research, invece, si è scoperto come il principio attivo del peperoncino riduca la crescita di cellule tumorali della prostata, almeno negli animali.
- Digestivo: il peperoncino è ampiamente utilizzato ad uso interno per vari problemi di digestione; ad esempio nella dispepsia, nella disfagia, nell’eccesso di gas intestinali, per la diarrea e per i crampi addominali. Tuttavia, questi effetti non sembrano avere un riscontro scientificamente misurabile.
- Gestione del dolore: il trattamento con capsaicina è globalmente conosciuto per essere in grado di alleviare diversi dolori. Il peperoncino è difatti un buon antidolorifico naturale. In particolare alcuni autori ricordano che in America e in Asia l’utilizzo dei frutti e delle foglie del peperoncino è da tempo utilizzato in caso di mestruazioni dolorose, mal di denti e dolori muscolari.
- Favorisce il sonno: erroneamente a quanto si possa credere, il peperoncino concilia il sonno, non è vero che non fa dormire. Questo frutto rilascia l’ossitocina, una sostanza che tende a favorire il sonno. Basta mangiarne un piccolo quantitativo prima di andare a dormire. Non conferirà immediatamente l’effetto rilassante, ma è di sicuro un ottimo rimedio per combattere l’insonnia.
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La scala di Scoville
Esistono più di 3 mila varietà di peperoncino, ognuna con un differente grado di piccantezza. Per misurarne il livello specifico si usa una scala empirica di valore, la cosiddetta scala di Scoville, dal nome del chimico che l’ha ideata.
Questa scala va da 0 a 10 gradi. Le unità di Scoville (SU) invece misurano la quantità di capsaicina presente all’interno del frutto e si calcolano su una scala che va da 0, valore del peperone dolce, fino ai 16 milioni della capsaicina pura!
Per dare un’idea del grado di piccantezza, si consideri che i nostri peperoncini comuni hanno un valore di circa 5mila unità, il peperoncino di Cayenna ha 50.000 SU mentre l’Habanero, considerato fino al 2006 il peperoncino più piccante al mondo, ne ha quasi 600 mila.
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Consumo in cucina
Abbiamo visto quali sono i benefici che il peperoncino apporta alla nostra salute ma, quanto peperoncino mangiare? Il consiglio è quello di non superare i 10/15 grammi al giorno per evitare che diventi dannoso. In cucina il peperoncino viene utilizzato fresco o come spezia per insaporire molti piatti ed è spesso abbinato all’aglio. Tra i primi più famosi che hanno come protagonista il peperoncino ci sono: spaghetti aglio, olio e peperoncino e le penne all’arrabbiata. Il peperoncino viene utilizzato anche per farcire formaggi o salumi per renderli piccanti. Viene anche aggiunto ad alcune ricette di carne, oltre che ai legumi, soprattutto i fagioli. Quando i peperoncini sono freschi vanno lavati prima dell’utilizzo, quelli secchi, invece, si possono utilizzare direttamente. È importante lavarsi le mani dopo aver utilizzato i peperoncini per evitare irritazioni soprattutto se le mani vengono a contatto con le mucose della bocca e con gli occhi. Per la conservazione, quelli freschi vanno tenuti in frigo per non più di 4 giorni mentre, quelli secchi, vanno tenuti in contenitori ermetici al riparo dalla luce e in luogo asciutto.
Controindicazioni
Il consumo di peperoncino non è associato a particolari controindicazioni tuttavia si può consigliare di moderarne il consumo in caso di gastrite o reflusso gastro-esofageo. In questi particolari casi però, vi consigliamo di chiedere un consiglio al vostro medico o nutrizionista di fiducia. Inoltre il suo consumo potrebbe interferire con alcune cure farmacologiche, come quelle a base di warfarin.