Digitale, a Noale la scuola stringe un patto con i genitori per un uso corretto degli smartphone

La scuola Primaria Vittorino da Feltre di Noale ha sottoscritto un patto con i genitori per un uso corretto consapevole del digitale nei bambini

Un vero e proprio patto digitale quello sottoscritto tra la scuola Primaria Vittorino da Feltre di Noale, nel veneziano, e i genitori degli alunni. L’obiettivo è quello di favorire un utilizzo corretto e consapevole del digitale tra gli studenti. La sperimentazione è partita da due classi primarie, proprio per sensibilizzare sull’eccessiva esposizione dei bambini ai dispositivi elettronici.

Un tema, questo, su cui la scuola di Noale è da sempre attenta, come ha spiegato la dirigente scolastica Francesca Bonazza: “Il nostro istituto negli anni ha costruito la consapevolezza di dover aiutare i genitori nel vivere il rapporto educativo con i propri figli e nel condividere insieme a noi la responsabilità dell’uso di queste strumentazioni tecnologiche che sono diventato così importante nella vita dei ragazzi. Sappiamo che a volte, proprio attraverso queste strumentazioni alcuni studenti si trovano a vivere situazioni di disagio importanti. Questo ha sollecitato la nostra responsabilità educativa ed abbiamo delle progettualità legate alla prevenzione del bullismo e cyberbullismo che abbiamo chiamato progetto “bellismo” perché lavoriamo con bambini piccoli e riteniamo che sia importante valorizzare il bello e fare tutto ciò che è possibile per suscitare esperienze belle”.

Per la riuscita di questo accordo è stata fondamentale la stretta collaborazione tra scuola e genitori, con il sostegno anche di un’associazione esterna, come racconta Roberta Riato, uno dei genitori coinvolti: “Tutto è partito grazie all’intervento della scuola che ha chiamato l’Associazione Palazzina Educational che ha fatto un percorso in classe con i bambini e poi un incontro con i genitori, in cui ci hanno esposto in modo schietto le problematiche che sono sorte dagli incontri con i bambini, l’uso eccessivo e non controllato dei social network, internet stesso o Youtube. Ci siamo consultati tra genitori ed è partito da noi rappresentanti e in modo condiviso abbiamo chiesto aiuto alle maestre per capire come sensibilizzare i bambini su certi aspetti“.

Dopo il coinvolgimento dei genitori la scuola si è rivolta direttamente agli alunni, organizzando un esercizio pratico per le classi, come spiega la docente Giusy Serantoni: “Abbiamo pensato di far fare un role play, cioè abbiamo fatto in modo che metà classe facesse il ruolo dei genitori e l’altra metà i figli che si opponevano e le riflessioni uscite sono state per i bambini una consapevolezza di quanto possa essere faticoso essere genitori, però anche una necessità di avere una mediazione con loro. A questo punto abbiamo riaperto la discussione e abbiamo fatto una tavola rotonda con genitori e figli dando così la possibilità di dialogare tra loro e ognuno di loro ha avuto modo di esporre opinioni, ragioni e punti di vista. Dopo abbiamo steso questo patto digitale e abbiamo concluso in modo solenne: alla firma hanno partecipato i genitori, i figli, la dirigente e il nostro sindaco per far vedere a loro che stavano facendo una cosa veramente importante e soprattutto che potrebbero essere i testimoni di qualcosa di importante e di bello“.

Il patto prevede cinque semplici regole:

1. Nessuno bambino dovrebbe possedere uno smartphone personale con un account proprio.

2. I bambini non dovrebbero mai navigare su internet da soli.

3. Le applicazioni utilizzate devono essere conformi all’età del bambino

4. I genitori devono controllare il codice europeo PEGI, che fornisce indicazioni sull’età appropriata per i videogiochi.

5. Il tempo massimo consentito per l’uso di dispositivi digitali come televisione, tablet e cellulare è di due ore al giorno

Il patto digitale non si ferma qui. La scuola sta lavorando per espandere il progetto anche alla scuola secondaria.