In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Prezzi alle stelle per la pasta; 2) Sale a 120 miliardi il valore del falso Made in Italy; 3) Stop alla vendita di olio d’oliva sfuso; 4) Biogas, una soluzione sostenibile per l’agricoltura italiana

 

In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) Prezzi alle stelle per la pasta: Prezzi alle stelle per la pasta. Nel mese di marzo è stato registrato un aumento del 17,5% rispetto all’anno precedente. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dato mandato al Garante per la Sorveglianza dei Prezzi, Benedetto Mineo, di convocare la Commissione di allerta rapida per analizzare la dinamica del prezzo.

2) Sale a 120 miliardi il valore del falso Made in Italy: Sale a 120 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo, anche sulla spinta della strana “alleanza” tra Russia e Usa che si classificano rispettivamente come il Paese dove le false produzioni tricolore sono cresciute di più nell’ultimo anno e quello in cui registrano i più elevati fatturati. É l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione di Tuttofood a Milano dove è stata inaugurata la prima esposizione della top ten del Made in Italy tarocco a tavola. La vera novità del falso Made in Italy è rappresentata oggi dalla Russia. Con la guerra in Ucraina e l’embargo agli scambi commerciali che ha vietato l’esportazione a Mosca di una importante lista di prodotti agroalimentari come frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce – spiega la Coldiretti – si è diffusa nel Paese una fiorente produzione di imitazioni del Made in Italy a tavola che hanno sostituito le esportazioni tricolori. Il risultato – denuncia la Coldiretti – è che in molti territori sono sorte fabbriche specializzate nella produzione di imitazione dei formaggi e salumi italiani per sostituire quelli originali. L’industria del falso Made in italy a tavola – conclude Coldiretti – è diventato un problema planetario con il risultato che per colpa del cosiddetto “italian sounding” nel mondo oltre due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese.

3) Stop alla vendita di olio d’oliva sfuso: Niente vendita di olio d’oliva sfuso: la Commissione Europea ha infatti ritirato la proposta di modifica delle attuali norme di commercializzazione. Una decisione che è stata accolta positivamente da Agrinsieme, che aveva sottolineato la pericolosità dell’apertura alla vendita di olio sfuso soprattutto per il rischio di peggioramento della qualità del prodotto e la difficoltà a eseguire i controlli necessari per evitare frodi e garantire la sicurezza del consumatore.

4) Biogas, una soluzione sostenibile per l’agricoltura italiana: L’agricoltura ha un ruolo determinante nella transizione energetica. Per il comparto infatti, prendere parte al cambiamento significa non solo ridurre il proprio impatto sul clima ma anche procurarsi gli strumenti con cui rendersi più resiliente e competitivo di fronte alle sfide attuali. Un ruolo di primo piano nel processo di transizione ecologica è ricoperto dalla filiera del biogas che può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra dovute alle attività del settore agroalimentare e alla decarbonizzazione del settore energetico nazionale, e che negli anni è stata anche importante laboratorio di innovazione, introducendo misure in grado di produrre di più usando meno risorse, riducendo gli sprechi, garantendo cibo ed energia rinnovabile e ripristinando la fertilità dei suoli e la biodiversità.