Parma capitale italiana della cultura 2020. Sarà la città di Parma la capitale della cultura per il 2020. La designazione della Giuria presieduta da Stefano Baia Curioni, è stata annunciata oggi dal Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
Le città finaliste erano: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.
“Dopo essere usciti dai debiti sarà la spinta definitiva per avere coscienza che Parma è una città che vale” – ha detto il sindaco, Federico Pizzarotti – “abbiamo elaborato una idea di città, inserendo il welfare e una rigenerazione urbana. Penso – aggiunge poi – che le qualità ci fossero tutte e siamo contenti di aver partecipato e vinto“.
Una vittoria, quella della città di Parma, che ha avuto il consenso dall’unanimità della commissione grazie ad un progetto nato dall’esperienza dell’insuccesso precedente, ma anche dalla possibilità di poter investire e non poco sia in città che in provincia.
Il capitolo cantieri, che il sindaco Pizzarotti aveva promesso di attivare anche in caso di mancata vittoria, prevede:
- l’apertura al pubblico dell’Ospedale Vecchio in Oltretorrente;
- la valorizzazione del Centro studi ed archivio della comunicazione dell’Università di Parma;
- la nascita di “La città delle muse” che porterà musica e arte nelle periferie con il contributo del Conservatorio ‘Arrigo Boito’ che avrà il compito ambizioso di sonorizzare i quartieri.
Le produzioni andranno in scena al Teatro Regio che, oltre ad una edizione speciale del Festival Verdi, avrà con una stagione speciale tutta dedicata al Novecento, con l’ausilio della Fondazione Toscanini e di Fondazione Teatro Due.
Inoltre, il Lenz, riporterà all’attualità il tema della memoria.
In agenda anche il Festival della creatività contemporanea “Parma 360” ed una nuova galleria d’arte fotografica.
L’editore Franco Maria Ricci, che ha regalato il logo della candidatura, sarà protagonista con il suo Labirinto della Masone, meta turistica di particolare rilievo alle porte di Parma, anche una mostra che ripercorrerà le principali tappe storiche.
In via di definizione, come spiegato dall’assessore alla cultura del comune di Parma Michele Guerra, quattro ‘open call’, chiamate aperte in cui saranno invitati artisti italiani e internazionali a guardare e raccontare la città dal loro punto di vista inedito.
Momenti dedicati alla inclusione e accessibilità della cultura, alle proposte dei giovani per i giovani e alle industrie “creative driven“, destinate alla ridefinizione del tempo lavorativo.