Ghione e Pecoraro Scanio insieme per il Parco Nazionale del Matese | VIDEO

Ghione e Pecoraro Scanio insieme per il Parco Nazionale del Matese | VIDEO

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A ribadire l’urgenza dell’istituzione del Parco Nazionale del Matese siamo anche noi di Teleambiente da sempre in prima linea per la tutela della natura. 

Accelerare le pratiche burocratiche per istituire, il prima possibile, il Parco Nazionale del Matese, tra Campania e Molise. A chiederlo sono Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde ed ex ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e Jimmy Ghione, inviato di Striscia la notizia, programma televisivo in onda dal lunedì al sabato alle 20:35 su Canale 5.

Attraverso un video, i due, nonostante l’istituzione dell’Area Naturale Protetta prevista prima dalla Legge di Bilancio del 2018 e poi dalla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio del 24 ottobre 2024 dopo il ricorso di Italia Nostra, sottolineano l’importanza di uno scrigno di biodiversità all’interno di 54 Comuni tra Campania e Molise.

Sono stato nella natura incontaminata del Parco Nazionale del Matese“, esordisce il popolare volto dello storico telegiornale satirico di Mediaset. “Ci vuole il Parco Nazionale del Matese come previsto, fin da dicembre 2017, da una norma dello Stato Italiano. Adesso anche una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ne ordina l’istituzione al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica entro il 22 aprile 2025. Sì, lo ripeto, vogliamo che ci sia finalmente il Parco Nazionale del Matese in una delle zone più belle dell’Appennino“, gli fa eco l’ex ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. E, nel corso della breve chiacchierata, proprio il Presidente della Fondazione UniVerde ricorda la fortuna portata dall’inviato di Striscia la notizia durante il salvataggio dell’Isola di Budelli, nell’Arcipelago di La Maddalena, in Sardegna, da un tentativo di vendita.

A ribadire l’urgenza dell’istituzione dell’Area Naturale Protetta, da Parco Regionale del Matese a Parco Nazionale del Matese, siamo anche noi di Teleambiente, da sempre in prima linea per la salvaguardia delle tante, anzi, tantissime bellezze incontaminate del pianeta Terra sempre più fragile a causa dei cambiamenti climatici.

Non solo il Parco Nazionale del Matese, il convegno del WWF Italia sulle Aree Naturali Protette 

Entro il 2030 avere un’Italia con il 30% di Aree Naturali Protette sia a terra sia a mare per salvaguardare la biodiversità a rischio a causa dei cambiamenti climatici sempre più intensi. Questa la sintesi della seconda edizione del Convegno Nazionale “Protected Areas and Conservation” nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano, a Roma, nel Lazio, dal 2 al 4 aprile 2025. A partecipare all’evento organizzato dal WWF Italia in una delle tre residenze ufficiali del Presidente della Repubblica Italiana sono stati ambientalisti, politici e scienziati.

In questo momento storico, a causa dell’aggravarsi della crisi climatica, anche la nostra stessa sopravvivenza è a rischio. Oggi più che mai, dunque, le Aree Naturali Protette rappresentano una delle strade da percorrere per raggiungere l’armonia tra noi esseri umani e Madre Natura“, ha dichiarato il Presidente del WWF Italia, Luciano Di Tizio.

Presenti, inoltre, la Direttrice del WWF Italia, Alessandra Prampolini, il Presidente dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), Stefano Laporta, il Presidente della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali (Federparchi), Luca Santini, la Direttrice della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, Giulia Bonella, e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per annunciare, dopo anni di attesa, l’istituzione del Parco Nazionale del Matese.

Fondamentale, almeno secondo il WWF Italia, un lavoro sinergico tra politica e scienza per tutelare il capitale naturale dello Stivale entro il 2030. Diversi i punti dell’ambiziosa ricetta green: dall’istituzione dei Parchi Nazionali già previsti, alla sburocratizzazione della Legge numero 394/1991 per creare, con più facilità, Aree Naturali Protette e Aree Marine Protette, dall’individuazione di ulteriori territori con specie animali e vegetali a rischio di estinzione, alla messa a sistema dell’intero patrimonio italiano verde e blu.

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