In Belgio, Francia e Paesi Bassi esistono dei programmi di “indennità di chilometraggio” per pendolari che utilizzano la bici per recarsi al lavoro. Ecco come funziona
In alcuni Paesi d’Europa andare al lavoro in bici non solo fa risparmiare sul carburante ma fa addirittura guadagnare. I governi di tre Paesi dell’Ue, infatti, hanno deciso di ricompensare economicamente chi utilizza la bicicletta per recarsi al lavoro invece di andare in macchina o con i mezzi pubblici.
I primi a farlo sono stati i Paesi Bassi. In Olanda, infatti, tutti i lavoratori dipendenti possono chiedere al proprio datore di lavoro una “indennità di chilometraggio” pari a 0,19 euro per chilometro.
Una situazione simile vige anche in Belgio dove i pendolari possono richiedere 0,24 euro per ogni chilometro percorso in bicicletta.
Dopo i successi di Paesi Bassi e Belgio anche la Francia ha deciso di replicare l’iniziativa. Un progetto pilota che ha visto protagoniste 18 aziende che mettevano a disposizione 0,25 euro per chilometro ha dimostrato una crescita del 50% di chi ha deciso di sposare la mobilità dolce per recarsi al lavoro.
In Italia al momento proposte nazionali di questo tipo non esistono. L’accesso ai programmi di mobilità su due ruote è legata alle amministrazioni comunali. E qualche esempio virtuoso già esiste. A Bari, ad esempio, i pendolari in bicicletta ricevono 0,21 euro per ogni chilometro percorso per recarsi al lavoro fino a un tetto massimo di 25 euro al mese.