Si chiama OSO ed è una linea di abbigliamento etica e sostenibile, realizzata in Italia e in collaborazione con diverse sartorie sociali. I suoi prodotti saranno venduti in tutti i negozi NaturaSì.
Si chiama OSO – Vestire etico e inclusivo ed è una linea di moda etica e sostenibile, realizzata in Italia grazie alla collaborazione di diverse sartorie sociali sparse in tutto il territorio nazionale. In vendita in tutti i negozi NaturaSì, questa linea di abbigliamento unisce il rispetto dell’ambiente e della biodiversità con il sostegno alle persone più fragili e con la tutela dei diritti dei lavoratori. Fausto Jori, ad di NaturaSì, ha spiegato: “Oso è una linea di abbigliamento pensata e disegnata dai giovani del nostro Laboratorio 2050 nel rispetto dell’ambiente, utilizzando solo tessuti di cotone certificati GOTS (Global Organic Texil Standard), fibre di bambù ed alga, prodotta e confezionata da una rete di sartorie sociali che garantiscono un lavoro dignitoso a donne con un vissuto di fragilità o vittime di violenza. Perché pensare bio per noi significa anche questo: non lasciare indietro nessuno e rifiutare ogni tipo di sfruttamento“.
NaturaSì ha dato il via quest’anno al progetto Naturabile, a favore dell’inclusività, dell’ecosostenibilità e del sostegno alle persone più fragili. Da questi presupposti è scaturita la collaborazione con la Fondazione Corte delle Madri di Bereguardo, Quid, Made in GOEL e Fatto a Scampia per una nuova linea di abbigliamento green ed etica, ideata e disegnata dai giovani, che hanno scelto anche il marchio “OSO vestire etico e inclusivo” per sottolineare la voglia di “osare per realizzare il cambiamento”, e confezionata da questa rete di sartorie sociali.
Realtà conosciute nel Paese che supportano persone a cui è stata tolta la dignità, inserendole in un circuito virtuoso dove si crea un Made in Italy di eccellenza, nel rispetto degli stringenti criteri sociali e ambientali applicati a tutto il ciclo di produzione. Dalle donne che hanno ritrovato fiducia e speranza nei tre laboratori di Quid (il cui focus trasversale è l’impiego al femminile: oggi le donne rappresentano l’84% della forza lavoro, il 78% del management e il 67% del Cda), alle persone svantaggiate che trovano letteralmente “riscatto” in Made in GOEL, opponendosi alle mafie in Calabria e nel resto d’Italia. Per arrivare alle persone in stato di fragilità economica e sociale a cui Fatto a Scampia dà la possibilità di svolgere regolarmente un lavoro e di integrarsi, in una parte dell’Italia dove la presenza della malavita organizzata rappresenta spesso l’unica opportunità di vita.
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La prima collezione OSO è composta da cinque capi, tre unisex e due da donna: una t-shirt, una felpa e un kimono, una blusa a mezze maniche e una felpa smanicata. I capi OSO sono pensati per essere indossati tutto l’anno e rinnovati ad ogni stagione con accessori e tinture vegetali che saranno presenti nella collezione autunnale. Il messaggio di fondo è che ‘tanto è troppo’, forse soprattutto, nella moda. Nella produzione vengono utilizzati esclusivamente tessuti ecosostenibili, tra cui il cotone biologico e il SeaCell, ricavato dalla lavorazione delle alghe brune. “Abbiamo pensato ad un progetto che fosse ‘eco’ a 360 gradi e che invogliasse ad osare per cambiare un modello di vita che si è dimostrato iniquo e dannoso per l’ambiente, oltre che per la salute“, aggiunge Sara Lucchi. “Crediamo che i giovani abbiano il coraggio di essere diversi, nei pensieri e nelle azioni. Grazie alla collaborazione con la rete di sartorie sociali vogliamo essere parte del cambiamento attraverso una condivisione di valori tra chi crea, chi produce e chi indossa“, conclude.
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A sottolineare il collegamento con i giovani, testimonial del progetto OSO è Enula, cantante milanese già volontaria della Fondazione Corte delle Madri. I capi della linea OSO si possono richiedere in tutti i negozi NaturaSì (con consegna in 72 ore laddove non immediatamente disponibili) e possono essere ordinati online sul sito. Ogni capo è venduto in una scatola che potrà essere riciclata. Per ogni capo acquistato, inoltre, in omaggio all’interno della scatola si trova una bustina di semi oltre ad una spilla OSO. Potrà, inoltre, essere prenotata online dal sito OSO una visita guidata gratuita presso le aziende agricole biologiche e biodinamiche del circuito di NaturaSì.
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QUID
Cooperativa sociale che ha come prerogativa quella di recuperare tessuti di eccedenza e di realizzare poi prodotti, soprattutto capi di abbigliamento, per mano di donne con passato di fragilità creando per loro opportunità d’impiego stabile, di formazione e di crescita lavorativa. La produzione impiega tessuti di fine serie, stock invenduti o donati da prestigiose aziende tessili italiane e da noti brand del mondo della moda internazionale. Questa peculiarità produttiva evita di destinare al macero tessuti pregiati, consentendo un ridotto impatto ambientale anche in termini di carbon footprint, dato che la maggior parte dei fornitori si trova in Italia a meno di 200km di distanza dalla sede Quid.
Made in GOEL
Made in GOEL è il polo produttivo di moda etica di GOEL – Gruppo Cooperativo, comunità di persone, imprese e cooperative sociali che opera per il cambiamento e il riscatto della Calabria. GOEL significa “il riscattatore”: il gruppo si oppone a tutto ciò che nega la dignità delle persone, con particolare riguardo alle più indifese. Ha denunciato lo strapotere della ‘ndrangheta e delle massonerie deviate in Calabria e nel resto d’Italia. Nasce per dimostrare che l’etica non è solamente “giusta” moralmente, ma anche “efficace”, ovvero l’unica via per uno sviluppo davvero sostenibile dei territori. Made in GOEL inserisce al lavoro persone svantaggiate e include nella propria filiera laboratori del territorio qualificati, specializzati in varie tipologie di servizi e di produzioni, in grado di fornire servizi altamente personalizzabili.
Fatto a Scampia
La Cooperativa Sociale La Roccia, che commercializza i suoi prodotti col marchio fatto@scampia, ha come scopo il coinvolgimento di persone svantaggiate in attività lavorative regolarmente svolte, in un quartiere tristemente noto per i traffici di droga della camorra. La Roccia ha due laboratori, uno di sartoria e uno di legatoria e cartotecnica, che impegnano una decina di persone, quasi tutte donne. Oltre alle normali attività produttive, attualmente la sartoria ospita sia giovanissimi del territorio impegnati in un percorso di alternanza scuola-lavoro, che mira a contrastare la dispersione scolastica attraverso la crescita professionale e personale degli studenti; sia tirocinanti, quasi sempre giovani donne extracomunitarie, che, a contatto con le socie, si preparano ad affrontare il mondo del lavoro.