Nessun processo per la morte di Andrea Papi ucciso dall’orsa JJ4 a Caldes, nella Provincia Autonoma di Trento, in Trentino-Alto Adige, il 4 aprile 2023. I genitori: “Delusione”.
Nessun processo per la morte di Andrea Papi ucciso dall’orsa JJ4 a Caldes, nella Provincia Autonoma di Trento, in Trentino-Alto Adige, il 4 aprile 2023. A quasi due anni di distanza dalla tragedia, il giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Trento, Enrico Borrelli, ha analizzato le carte bollate presentate dai genitori del runner 26enne. Due i destinatari della loro denuncia per omicidio colposo: il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e il sindaco di Caldes, Antonio Maini. A seguito della decisione dell’Autorità Giudiziaria, però, l’accusa è caduta. A chiedere l’archiviazione, nonostante l’opposizione dei familiari di Andrea Papi, era stata già la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento.
“Non può individuarsi in capo agli odierni indagati una serie di condotte complessivamente inadeguate alla luce del cosiddetto obbligo di garanzia“, ha scritto il giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Trento, Enrico Borrelli. Tradotto: nessun comportamento omissivo colposo né da parte della Provincia Autonoma di Trento né da parte del Comune di Caldes. “Profonda e infinita delusione“, hanno commentato i genitori del giovane sportivo. Una madre e un padre che, in mezzo a tanto dolore, avrebbero voluto almeno un po’ di giustizia.
Andrea Papi, l’etologa Chiara Grasso: “Ecco cosa fare se si incontra un orso”
Visitare il Trentino-Alto Adige significa immergersi nella natura più incontaminata. Ma cosa fare se si incontra un orso? È meglio scappare via o mantenere la calma? E perché è necessario portare i cani al guinzaglio durante le escursioni naturalistiche? A rispondere a queste domande è l’etologa Chiara Grasso: “Ricordiamoci sempre che il bosco, prima di essere la nostra palestra di allenamento oppure il nostro hobby, è la casa degli animali. Quando un esemplare ci attacca, spesso lo fa per difendersi. Fondamentale, di fronte a un grosso mammifero come un plantigrado, evitare di farci vedere come una minaccia. Non siamo, però, neanche una preda, quindi, non bisogna correre, perché fa scatenare nell’animale selvatico l’istinto di rincorrerci“.
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Necessario, in caso di contatto fisico, restare fermi: “Se vediamo un orso durante un’escursione naturalistica, manteniamo la calma, indietreggiamo lentamente ed eventualmente mettiamoci su un’altura. Con tranquillità gli lanciamo dei “no” e dei “vai via” secchi. Se un plantigrado si mette sulle zampe posteriori, non lo fa per attaccare bensì per controllare meglio il territorio circostante. A quel punto non dobbiamo lanciargli pietre, zaini o bastoni. Soltanto se il mammifero arriva a un contatto fisico, ci sdraiamo per terra con le mani sul collo e stiamo fermi“.