Ondate di calore, migliaia di morti. Strage a La Mecca

In Messico decine di vittime e centinaia di ricoveri nell’ultima settimana, mentre in Arabia Saudita la tragedia ha assunto proporzioni ancora più devastanti. 

Migliaia di morti in tutto il mondo, nel giro di pochi giorni, per le ondate di calore che stanno colpendo diversi continenti dell’emisfero boreale. Particolarmente critica la situazione nell’America centrale e in Messico, dove in meno di una settimana si sono registrati almeno 30 morti per le temperature estreme, che hanno raggiunto e superato i 45°C. Lo conferma il Ministero messicano della Salute, spiegando che negli ultimi tre mesi sono almeno 155 le vittime per il caldo estremo, oltre a quasi tremila ricoveri in ospedale. Le zone più colpite sono la penisola dello Yucatan e lo Stato di Veracruz, dove un mese fa il caldo estremo aveva decimato le popolazioni di scimmie urlatrici che abitano le foreste. I climatologi hanno stabilito che l’ondata di calore attualmente in corso nell’America centrale, letale per uomini e animali, è stata resa 35 volte più probabile dai cambiamenti climatici.

Come se non bastasse, i lunghi mesi con temperature costantemente al di sopra della media hanno favorito la formazione della tempesta tropicale Alberto, che ha colpito prima l’Honduras, poi il Messico e infine il Texas. Ingentissimi i danni causati dalle esondazioni di corsi d’acqua e dalle violente raffiche di vento, e al momento si contano almeno cinque vittime. Il bilancio, però, è solo temporaneo.

Ancora più drammatico quanto sta accadendo a La Mecca, città saudita sacra per i musulmani e meta di pellegrinaggio specialmente in questo periodo. Il caldo estremo, con temperature anche oltre i 50°C, ha infatti causato la morte di almeno 900 persone, in gran parte bambini, donne e anziani provenienti soprattutto dall’Egitto. Il bilancio, però, potrebbe essere ancora più pesante, dal momento che vi sarebbero molti pellegrini arrivati in Arabia Saudita irregolarmente e per questo difficilmente rintracciabili dai consolati dei Paesi d’origine.

Le autorità saudite, stigmatizzando chi è arrivato a La Mecca senza l’apposito permesso per il pellegrinaggio islamico annuale, hanno spiegato che migliaia di persone sono rimaste per troppe ore sotto il sole cocente, senza riuscire a trovare riparo dal calore e morendo di stenti senza cibo né acqua. Tra l’altro, le scene nella città sono inquietanti, con persone morenti in strada che non vengono soccorse e corpi lasciati a terra per lunghissime ore. Per molti, l’unico strumento per ripararsi dal caldo è rappresentato dagli ombrelli, che di fronte a temperature così invivibili non costituiscono una difesa sufficiente.