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Omicidio Vassallo, lungo interrogatorio per il carabiniere indagato

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Per la Fondazione Angelo Vassallo “siamo vicini ad una svolta”.

Siamo vicini ad una svolta“. Così Dario Vassallo, fratello di Angelo Vassallo, commenta gli ultimi sviluppi delle indagini sull’omicidio del ‘sindaco pescatore’ di Pollica, avvenuto il 5 settembre 2010. Sviluppi molto importanti, culminati con un lunghissimo interrogatorio, durato quasi 11 ore, del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo.

La posizione del carabiniere

Il carabiniere risulta indagato per concorso in omicidio e mercoledì 17 gennaio era stato interrogato a lungo dal procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli, e del pool che indaga sull’omicidio. Il colonnello Fabio Cagnazzo, dopo essere stato protagonista per anni delle indagini sui principali clan di camorra nella provincia di Napoli, era stato comandante provinciale a Frosinone ed ora è in servizio a Roma. Da un anno e mezzo, il suo nome compare tra gli indagati per la morte di Angelo Vassallo. Per gli inquirenti, il movente dell’omicidio è legato a quanto avrebbe scoperto il sindaco di Pollica: un traffico di stupefacenti legato alla camorra, ma che avrebbe coinvolto anche alcuni carabinieri. Angelo Vassallo avrebbe confidato quella scoperta ad Alfredo Greco, ex procuratore capo di Vallo della Lucania, ma sarebbe stato ucciso ancora prima di poter formalizzare una denuncia ad un carabiniere di fiducia del magistrato. Secondo le accuse, Fabio Cagnazzo avrebbe cercato di depistare le indagini già prima dell’omicidio di Angelo Vassallo.

Dario Vassallo: “Vicini alla svolta”

Siamo all’epilogo di una tragedia che ha colpito Pollica e tutto il Cilento, dove narcos, politici e uomini delle istituzioni hanno creato un cartello per invadere i beni pubblici e conquistare il territorio. Ormai è sotto gli occhi di tutti“, ha spiegato Dario Vassallo, fratello di Angelo Vassallo e presidente della Fondazione in memoria del ‘sindaco pescatore’.
La nostra Fondazione è stata una roccaforte di impegno per la legalità e la verità sull’omicidio. Coloro che hanno osato sfidare questa causa hanno contribuito al perpetuarsi di una devastante corruzione. La recente azione della Procura Antimafia di Salerno, con nove indagati e l’interrogatorio del colonnello Cagnazzo, è un segnale tangibile del coraggio e della perseveranza di coloro che lottano per la giustizia” – ha aggiunto Dario Vassallo – “Questa indagine è solo la punta dell’iceberg, la nostra determinazione ha dimostrato che cultura e verità sono più potenti delle trame oscure di chi tradisce le istituzioni. Nonostante le promesse fatte al Cilento, alcuni esponenti di varie forze politiche hanno contribuito a questo nefasto cartello, gettando un’ombra sulla reputazione di una Regione che meritava un destino diverso“.
La Fondazione Angelo Vassallo esorta la Procura Antimafia a continuare l’indagine, scavando a fondo per svelare tutte le connessioni che hanno portato a questa tragedia” – ha concluso Dario Vassallo – “Il sacrificio di Angelo deve servire da monito contro chiunque cerchi di compromettere la legalità e la buona politica. La verità è la nostra arma più potente e continueremo a lottare per onorare la memoria di Angelo Vassallo e proteggere  il futuro del Cilento“.