Il prestigioso Premio ‘Oro Verde dell’Umbria’ ha celebrato i suoi vincitori in una cerimonia che ha riunito istituzioni e tutta la filiera olivicola umbra. Nel corso dell’evento è stato confermato il valore strategico dell’olio extravergine umbro per l’economia e il turismo. Dai dati è emerso che cresce l’interesse dei turisti per l’olio: il 13,9% visita frantoi e percorsi dedicati.
A Perugia, presso la sede della Camera di commercio dell’Umbria, si è svolta la cerimonia di premiazione della 26/a edizione del Premio regionale ‘Oro Verde dell’Umbria’, che valorizza le migliori produzioni di olio extravergine della regione, selezionando le aziende che rappresenteranno l‘Umbria al concorso nazionale Ercole Olivario.
Il concorso è organizzato dall’ente camerale e da Promocamera, azienda speciale della Camera di commercio dell’Umbria.
Il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni nel corso dell’iniziativa, ha sottolineato “come il Premio ‘Oro Verde dell’Umbria’ rappresenti un pilastro per la valorizzazione dell’olio extravergine umbro, un’eccellenza che incarna storia, qualità e tradizione”.
“Nella nostra regione – ha ricordato il presidente Mencaroni a Telemambiente- abbiamo circa 40 cultivar. Pensando che in Italia ci sono oltre 500 cultivar, è chiaro che sono poche. Però l’olio da noi è fortemente identitario”.
“A seconda dei luoghi dove siamo – ha spiegato Giorgio Mencaroni – dalla fascia olivata Assisi-Spoleto o nella zona del Lago (Trasimeno ndr), chiaramente il tipo di olivo, di pianta, tende naturalmente a cambiare e quindi cambia anche la qualità dell’oliva”.
“L’olio – ha detto ancora Mencaroni – è un’eccellenza straordinaria della nostra regione e spesso siamo stati vincitori, con le nostre aziende, del premio nazionale Ercole Olivario. E non perché siamo umbri, ma per l’eccellenza del nostro olio. Quindi noi ci fregiamo di essere una delle regioni, che producono olio eccellente, olio di qualità”.
“È un prodotto – ha aggiunto Giorgio Mencaroni – che è sistematicamente sopra le nostre tavole dalle bruschette ai piatti più particolari. Anche da un punto di vista economico sicuramente rappresenta un fattore importante. Abbiamo tra le ditte più importanti italiane che sono venditrici ed esportatrici di olio, quindi c’è anche una forte economia che si rifà naturalmente al prodotto dell’olio”.
“L’olio – ha evidenziato Giorgio Mencaroni – una volta veniva considerato come condimento. Oggi diciamo che è una componente essenziale dei piatti. Ma quello che è importante è che sull’olio si è aperto un filone che è quello dell’ oleoturismo”.
“Altro settore estremamente importante – ha continuato Mencaroni sempre a Teleambiente – ma dobbiamo compiere quei passi che abbiamo fatto con il movimento del vino, per quanto riguarda il turismo legato al vino”.
“Anni fa – ha raccontato Giorgio Mencaroni – quando c’erano le strade del vino, non c’erano magari le cantine che svolgevano certi servizi. Oggi le cantine sono attrezzate per farlo”.
“Noi – ha concluso il presidente Mencaroni – dobbiamo fare in modo che anche le aziende produttrici di olio abbiano i loro spazi per poter far degustare, accanto naturalmente alla semplice bruschetta o altri piatti della cultura e della tradizione Umbra, le nostre eccellenze olearie”.
Per quanto riguarda i premi.
Il premio Slow Food è stato assegnato all’ Azienda Decimi, per il suo impegno nella cura di oliveti secolari e per la produzione di un olio extravergine Presidio Slow Food, da varietà secolari ancora ignote.
Per quanto riguarda il Premio Goccia d’Ercole-Selezione Umbria: il primo classificato è stato l’ olio DOP Umbria Colli Martani del Frantoio Filippi.
La menzione speciale per l’ Olio da agricoltura biologica è andata a Cm Centumbrie Centoleum dell’Azienda Cm srl.
Per quanto riguarda l’Olio extravergine, il primo premio se l’è portato a casa l’ Olio extra vergine di oliva italiano biologico del Frantoio di Spello Uccd; mentre per la categoria Olio Dop Umbria, il primo classificato è Riserva Dop Umbria Colli Assisi Spoleto dell’Azienda agraria Marfuga;
Le aziende che prenderanno parte alle selezioni finale della 33/a edizione del Concorso nazionale Ercole Olivario sono, per la categoria Dop: Azienda agraria Marfuga, Frantoio Giovanni Batta, Azienda agraria Viola srl, Frantoio di Spello uccd, Cm srl, Azienda agricola Decimi, Azienda agraria Bacci Noemio, Frantoio Ranchino, Azienda agraria Ciarletti Simona, Frantoio Gaudenzi.
Mentre per la Categoria Extra sono: Frantoio di Spello Uccd, Azienda agraria Bacci Noemio, Azienda agraria Viola srl, Cm srl, La Fonte Azienda agricola, Azienda agraria Marfuga,. Società agricola Moretti Omero ss.
Il valore dell’olio umbro nell’economia e nel turismo
L’olio extravergine d’oliva umbro non è solo un prodotto di qualità, ma anche un elemento chiave per lo sviluppo turistico ed economico della regione.
Secondo uno studio condotto da Isnart (società nata dal Sistema camerale per supportare il comparto turistico italiano) il turismo enogastronomico è in forte crescita e l’olio ha un ruolo di primo piano.
L’indagine, condotta su 1.000 turisti e 500 imprese locali, ha rivelato che il 13,9% dei viaggiatori ha visitato frantoi, cantine e strade dell’olio e che più di uno su cinque ha scelto l’Umbria per la sua offerta enogastronomica.
Dai dati esposti è emerso che la spesa media per prodotti tipici è di 24,40 euro al giorno per turista e che il 69,4% dei visitatori acquista olio extravergine come ricordo del soggiorno.
Le esperienze legate alla degustazione e alla scoperta dei processi produttivi dell’olio sono sempre più richieste.
Un numero crescente di agriturismi e frantoi offre visite guidate e degustazioni, arricchendo l’esperienza turistica e promuovendo il territorio attraverso le sue eccellenze gastronomiche.
Esperienze più richieste dai turisti in Umbria
Oltre alla qualità dell’olio extravergine, è fondamentale il contesto in cui questo prodotto viene scoperto e apprezzato. L’indagine Isnart ha mostrato che sempre più turisti cercano esperienze immersive che li avvicinino al mondo dell’olio.
Circa il 9% dei turisti prende parte a una o più fasi della produzione, come la raccolta delle olive o la molitura.
Questa esperienza diretta è particolarmente apprezzata dai visitatori che vogliono vivere in prima persona la tradizione olivicola umbra.
Le strutture ricettive e il turismo dell’olio
L’enogastronomia è uno degli asset principali del turismo in Umbria, eppure, secondo i dati Isnart, molte strutture ricettive non sfruttano ancora appieno il potenziale legato all’olio extravergine.
Il 31,6% di chi offre ospitalità in Umbria ha regolarmente a che fare con turisti motivati dall’enogastronomia. Questo dato conferma che il territorio è già un punto di riferimento per chi cerca esperienze legate al buon cibo e ai prodotti tipici.
Tuttavia, ci sono ancora ampi margini di crescita perché, soltanto il 30,2% delle strutture offre la vendita diretta di prodotti del territorio o informazioni dettagliate su dove acquistarli e il 24,4% organizza degustazioni, sia all’interno delle proprie sedi che in collaborazione con aziende locali.
Questo tipo di attività rappresenta un valore aggiunto per il turista e un’opportunità di business per gli operatori del settore.
Quindi, nonostante la crescente domanda di esperienze legate all’olio, quasi la metà delle strutture ricettive umbre non offre servizi mirati in questo settore, dimostrando che esiste ancora un grande potenziale da sviluppare, su cui è necessario lavorare.